La seconda sezione civile del tribunale di Udine ha dichiarato il fallimento della società “Prosciutterie srl”. Come deciso dai magistrati Anna Fasan, Francesco Venier e Gianmarco Calienno è stata avviata la procedura di liquidazione giudiziale, assecondando le richieste dei creditori della società.
Troppo alto il debito accumulatosi negli ultimi tempi (quasi 6 milioni di euro) dalla “Prosciutterie Srl”, che fa capo all’imprenditore Carlo Dall’Ava, per essere ripianato e per riuscire a soddisfare i creditori. E così dopo lo stop alla vendita del ramo d’azienda e alla procedura di composizione della crisi davanti alla Camera di Commercio di Pordenone e Udine, l’unica strada percorribile era quella della liquidazione giudiziale. I giudici hanno nominato curatore Alessandro Paolini.
Il fallimento della società non avrà ripercussioni sull’operatività dei locali in Friuli e Veneto (Caffè Diemme e Piccolo Bar di via Rialto a Udine, Prosciutteria Ie e Jonny Luanie a San Daniele del Friuli, Prosciutteria e Caffetteria Bakery al Palmanova Outlet Village di Aiello, L.P.26 e Villa Sandi a Cortina), la cui gestione è stata affidata, tramite contratto d’affitto valido fino all’aprile 2025, alla newco “Compagnia del prosciutto srl”.
«La sentenza – commenta l’avvocato di “Prosciutterie srl”, Maurizio Miculan – è la naturale conseguenza del fallimento della procedura di composizione della crisi condotta avanti alla Cciaa. Sulle ragioni per cui tale procedura non è andata a buon fine si è diffusamente soffermato l’esperto e saranno altre le sedi in cui si discuterà di tali aspetti. Ciò che conta è che l’attuale contratto di affitto con la Compagnia del Prosciutto garantirà la continuità aziendale e, quindi, l’apertura dei locali e la salvaguardia di una sessantina di posti di lavoro sino a quando, nell’ambito della procedura di liquidazione, sarà fissata l’asta per l’acquisizione dell’azienda», chiude Miculan.
Di altro tenore le dichiarazioni di uno degli avvocati dei principali creditori, il gruppo Ca Animation sca, Massimo Aragiusto (gli altri legali sono Mario Baraldi e Andrea Cabrini): «Dopo oltre un anno dal conclamato stato di insolvenza – spiega Aragiulo – è arrivata la dichiarazione di liquidazione giudiziale. Questo non è certo un successo, anzi. A mio avviso è però l’epilogo inevitabile di una gestione che ha visto prevalere l’interesse personale di taluno a danno dell’azienda. Come se ciò non bastasse l’ingente debito si è ulteriormente aggravato, mentre si tentava di addossare ai creditori, che sono vittime di quella gestione, gran parte dei debiti, favorendo così i responsabili di tale dissesto per la prosecuzione dell’attività, risanata a spese altrui. Siamo certi – conclude – che la Procura accerterà le relative responsabilità e il curatore si occuperà delle azioni tese a recuperare quanto possibile».