COTREOLONA. Ampliamento dell'inceneritore, arriva il via libera dal Comune al permesso a costruire ad A2A. Già da gennaio, quindi, la società potrebbe avviare il cantiere per realizzare il raddoppio dell'impianto. Era questo l'ultimo ostacolo sulla strada della multinazionale per la realizzazione dell'insediamento, dopo aver nel tempo incassato i pareri favorevoli nell'ordine da Provincia, Arpa e Ats.
Il rilascio della concessione che autorizzerà l’inizio lavori è in realtà un atto dovuto, in quanto il nuovo impianto era stato autorizzato già otto anni fa. ll primo via libera al nuovo inceneritore arrivò dalla Regione e venne incassato nel 2013. Poi, nel 2017 ci fu l’ok della Provincia, nonostante il progetto fosse stato fortemente contestato dalla Consulta ambiente del Basso pavese. Sempre nel 2017 venne anche presentato in procura un esposto firmato da 13 sindaci che segnalavano anomalie procedurali riscontrate nell’iter che aveva portato all’autorizzazione del progetto. In attesa della bonifica, A2A si è vista bloccare nel frattempo un investimento che allora era stimato in 160 milioni.
L’intervento prevede che nell’area del Centro integrato, in località Manzola Fornace, entrino 230mila tonnellate di rifiuti, bruciati al 99%, ricavando 200mila megawatt all’anno di energia elettrica, contro gli attuali 40mila. Ora di rifiuti ne entrano 130mila, 70mila dei quali vengono inceneriti, mentre gli altri 60mila finiscono in discarica. Un raddoppio che consentirà ad A2a di veder crescere il proprio fatturato da 2 a 10 milioni all’anno. La polemica sul raddoppio (triplicamento, secondo alcuni) dell'inceneritore è tornata alla ribalta dopo la notizia di un impianto analogo da realizzare a pochi chilometri di distanza nel Lodigiano, a Castiraga Vidardo contro il quale sono già state raccolte centinaia di firme anche nel Pavese. Inutile anche la lettera inviata ormai un anno fa da Confagricoltura, che chiedeva a Regione Lombardia di fermare l’ampliamento dell’impianto.
L’associazione aveva ricordato come il raddoppio dell’inceneritore avverrà all’interno di un’area risicola, «in un contesto rurale di eccellenza, sia per le storiche peculiarità ambientali, sia per la qualità della produzione risicola e zootecnica»