Tra meno di un anno, salvo intoppi, il Nereo Rocco sarà gestito direttamente dalla società Unione sportiva Triestina Calcio attraverso un’operazione di project financing. Anche a questo scopo, il Comune ha affidato all’Agenzia delle entrate una valutazione immobiliare della porzione dell’impianto oggi nella disponibilità della società calcistica.
Una direzione, quello della finanza di progetto, confermata dall’assessore alle Politiche finanziarie Everest Bertoli, che spiega come «avere una certificazione del valore del bene serva poi a garanzia, come parametro, tanto del Comune quanto della Triestina per costruire il futuro partenariato pubblico-privato».
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Attualmente, la fruizione da parte dell’Unione dell’impianto è stabilita da una convenzione che scade il 30 giugno. Se a quella data il project financing non dovesse essere ancora definito nei dettagli, si procederà con una proroga. L’iter comunque è già a buon punto.
«La Triestina – precisa l’assessore con delega agli impianti sportivi Elisa Lodi – ha già acquisito la documentazione che riteneva necessaria per capire che investimenti servono per la manutenzione e la gestione della struttura. Ora attendiamo che presentiti la proposta di finanza di progetto».
Trattandosi di un impianto a gestione diretta da parte del Comune – costruito con denaro pubblico – la possibilità di affidarlo a un soggetto esterno dovrà essere vagliata dal Consiglio comunale.
«Poi un contratto andrà a disciplinare i confini dell’utilizzo – aggiunge Lodi – inclusa la durata della concessione che, ovviamente, sarà a lungo termine, così da consentire al privato di fare gli investimenti», specifica l’assessore.
L’operazione di project financing «offre garanzia che il bene pubblico venga ben mantenuto, con investimenti, visto che lo stesso privato avrebbe interesse a farlo rendere al meglio». A quel punto, infatti, la Triestina gestirebbe anche gli eventi che il Rocco potrebbe ospitare. La società alabardata presieduta da Ben Rosenzweig ha manifestato in diverse occasioni l’interesse a una gestione diretta del Rocco, anche con un impegno a 25 anni, e oggi si dichiara «fiduciosa di arrivare nei tempi previsti a raggiungere quell’obbiettivo».
Tra l’altro il manto erboso dello stadio, da domenica e fino a venerdì prossimo, per 24 ore al giorno sarà oggetto di un intervento di “cucitura” che renderà quel prato ibrido e subito calpestabile, quindi “giocabile”.
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Un’operazione da 160 mila euro – i dettagli sono stati definiti ieri nel corso di una riunione in Comune, alla quale ha preso parte anche l’agronomo Giovanni Castelli – e sostenuta da Comune, Triestina e Figc attraverso un contributo regionale che verrà definito nel prossimo assestamento di bilancio.
Il macchinario necessario per cucire sul manto naturale la fibra sintetica è già a Trieste. Oggi dal Belgio arriveranno gli operai che lo guideranno. «I campi ibridi con sistema a tappeto, come quello del Grezar – illustra Castelli – vengono usati prevalentemente nei centri di allenamento. Invece quelli cosiddetti “cuciti”, come diventerà quello del Rocco, negli stadi da gioco».
Nei 18 stadi di Serie A italiana, 11, incluso San Siro, sono cuciti, come tutti quelli dei top club europei. Quindi la Triestina potrà vantare – l’unica in serie C – un prato di altissimo livello. Una soluzione definitiva, che mette fine a tutta una serie di problemi riscontrati dal campo. —
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