Ora che è stata implementata la tregua di sessanta giorni tra Hezbollah e Israele per il gruppo jihadista sciita filoiraniano è tempo di bilanci. Secondo le stime diffuse questa settimana Hezbollah ritiene che il numero dei suoi combattenti uccisi da Israele nell'ultimo anno di guerra possa arrivare a 4.000, mentre il gruppo terroristico seppellisce i suoi morti e sta provando a riorganizzare le proprie fila dopo la sospensione concordata delle ostilità con Israele. Si tratta di ben oltre 10 volte il numero di morti nella guerra del 2006 contro Israele, durata un mese. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno stimato si aver annientato circa 3.000 agenti di Hezbollah. Circa 100 membri di altri gruppi terroristici sono stati uccisi in Libano. Alla Reuters tre fonti che hanno familiarità con le operazioni di Hezbollah hanno detto che il gruppo pensa che siano state uccise diverse migliaia di persone nei 14 mesi di guerra, da quando Israele ha iniziato a rispondere al fuoco transfrontaliero del gruppo terroristico l'8 ottobre 2023, la maggior parte delle quali durante gli ultimi due mesi di intensificazione dei combattimenti. Come scrive il Times of Israel «le fonti hanno citato numeri interni precedentemente non divulgati e le stime superano di gran lunga i conteggi pubblicati dal gruppo, ma si avvicinano alla cifra annunciata da Israele e potrebbero fornire una finestra sulla misura in cui Israele è stato in grado di danneggiare il potente proxy iraniano, che ha visto ampiamente la sua leadership decapitata e il suo arsenale di razzi significativamente ridotto, secondo le autorità». La cifra potrebbe anche indicare un tributo relativamente basso per i non combattenti uccisi nei combattimenti, in netto contrasto con l'alto tributo di civili rivendicato a Gaza. Secondo i dati pubblicati martedì dal ministero della Sanità libanese, 3.823 persone sono state uccise in azioni israeliane dall'8 ottobre 2023, una cifra che non faceva distinzione tra civili e combattenti. Da ottobre 2023 a settembre 2024, Hezbollah ha riportato la perdita di 521 membri uccisi da Israele durante le ostilità, prevalentemente in Libano; ma anche in alcune operazioni condotte in Siria, dove il gruppo utilizza un corridoio per il rifornimento di armi che arrivano dall’Iran. Dopo che Israele ha avviato una campagna militare più aggressiva contro Hezbollah a fine settembre, il gruppo ha messo di aggiornare questi numeri.
I numeri reali di Hezbollah
L'ex leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ucciso in un massiccio bombardamento su Beirut il 27 settembre 2024, aveva affermato di poter contare su un esercito di 100.000 combattenti. Tuttavia, le stime suggeriscono che il numero effettivo si aggiri tra i 25.000 e i 50.000. Secondo i militari israeliani, l'organizzazione, un tempo considerata particolarmente temibile, ha subito una drastica riduzione delle sue capacità belliche: l'arsenale missilistico è stato ridotto al 20% rispetto al passato, mentre la flotta di droni si attesta al 30% rispetto al periodo antecedente. A settembre, Israele ha intensificato in modo deciso le sue operazioni di ritorsione, in seguito a circa un anno di attacchi transfrontalieri quasi quotidiani lanciati da Hezbollah, che includevano razzi e droni che hanno provocato circa 60.000 sfollati israeliani e danni economici enormi, oltre ai timori di un'invasione simile a quella portata avanti da Hamas dalla Striscia di Gaza il 7 ottobre 2023. I raid aerei israeliani hanno eliminato quasi tutta la leadership politica e militare di Hezbollah, preparando il terreno per un'invasione terrestre che ha distrutto gran parte delle infrastrutture del gruppo. Con l'entrata in vigore della tregua, Hezbollah prevede di concentrarsi sul ripristino completo della propria struttura organizzativa, sull'individuazione delle falle nella sicurezza che hanno permesso a Israele di infliggere colpi così duri, e sull'analisi dell'ultimo anno, inclusi gli errori legati alla totale sottovalutazione delle capacità tecnologiche israeliane. Secondo le autorità sanitarie in Libano, il totale delle vittime causate dai combattimenti include 717 donne e 243 bambini, la maggior parte dei quali sarebbero civili. A Gaza, dove le autorità sanitarie sono sotto il controllo di Hamas, i funzionari dichiarano che oltre 44.000 persone sono morte o si ritiene siano decedute nei combattenti finora. Tuttavia, questa cifra che è falsa e mai verificata non distingue tra civili e militanti di Hamas. Israele, dal canto suo, riferisce di aver eliminato circa 18.000 combattenti durante i conflitti e altri 1.000 militanti sul proprio territorio il 7 ottobre 2023.
Per il Libano danni pari a 8,5 miliardi di dollari. Chi pagherà?
Il gruppo armato sciita esce dal conflitto profondamente scosso, con la leadership ancora sotto shock per l'uccisione del suo capo Hassan Nasrallah, mentre molti dei suoi sostenitori si ritrovano senza casa a causa dei bombardamenti che hanno colpito i siti di Hezbollah nei sobborghi meridionali di Beirut e della devastazione di interi villaggi nel sud del Libano, dove il gruppo si era posizionato per attaccare oltreconfine e combattere contro le Forze di terra israeliane. Più di 1,4 milioni di persone – circa un quarto della popolazione libanese – hanno abbandonato le loro abitazioni dall'inizio delle ostilità da parte di Hezbollah contro Israele, l'8 ottobre 2023, secondo le ultime statistiche pubblicate dalle Nazioni Unite basate sui dati del governo libanese. La Banca Mondiale, in una valutazione preliminare, ha stimato in 8,5 miliardi di dollari i costi legati ai danni e alle perdite per il Libano che tecnicamente è uno stato fallito da anni, una cifra che il Governo, ancora alle prese con le conseguenze del collasso finanziario di cinque anni fa, non è in grado di sostenere in alcun modo. In Israele, le perdite dirette dovute a migliaia di attacchi con razzi e droni sono state calcolate intorno a 1 miliardo di dollari. Gli Stati del Golfo – Qatar, Kuwait e Arabia Saudita – hanno contribuito con 5 miliardi di dollari alla ricostruzione del Libano nel 2006, l'ultima volta in cui Hezbollah e Israele erano entrati in guerra. Tuttavia, non ci sono segnali che questi Stati sunniti siano disposti a mettere mano al portafoglio. L'Iran, che ha fondato e che sostiene Hezbollah dal 1982, ha promesso di partecipare alla ricostruzione. I costi però sono enormi: solo i danni alle abitazioni in Libano sono stati stimati dalla Banca Mondiale in almeno 2,8 miliardi di dollari, con 99.000 casi di abitazioni parzialmente o totalmente distrutte.
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