L’epilogo della quasi trentennale diatriba sul possesso di villa Cernazai, chiusasi di recente a favore del Comune di Cividale, induce l’opposizione a fare pressione sulla giunta per capire come l’ente intenda muoversi per la messa in sicurezza, prima, e poi per il recupero dell’immobile, le cui condizioni sono ormai pessime.
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Il caso è stato sollevato in sede consiliare, nella seduta di lunedì 25 novembre. «I solai sono crollati – ha esordito Massimo Martina, esponente della lista Prospettiva Civica – e le mura perimetrali, al momento ancora in piedi, corrono lo stesso rischio, perché soltanto la facciata è puntellata, in parte. La villa è del tutto incustodita: chiunque vi può accedere e questo rappresenta un fatto grave, considerata la pericolosità del bene. Non vi sono cartelli che indichino il divieto d’accesso, tanto che video in circolazione su internet documentano come varie persone siano entrate nel contesto e ne abbiano filmato le condizioni, che sono di completo abbandono e incuria, nonostante le reiterate sollecitazioni da noi avanzate negli anni. Esortiamo l’amministrazione a intervenire al più presto per fare quello che ancora si può fare a tutela di un bene ormai estremamente compromesso: la cappella esterna, per esempio, è per adesso in buono stato, dunque è fondamentale agire prima che si deteriori pure quella».
Per quanto riguarda la questione degli ingressi “abusivi” al sito «mi confronterò – ha risposto l’assessore al patrimonio Flavio Pesante – con la polizia locale». «Circa le azioni da porre in essere per il recupero del bene – ha aggiunto – le ipotesi sono varie: si spazia da quella della vendita dell’intero complesso alla stesura di un progetto che possa essere legato a fondi Pnrr, o a un piano di sviluppo rurale. Spero che nei prossimi mesi si riesca a definire una linea d’indirizzo. I costi di ristrutturazione della villa saranno ovviamente ingenti: la stima fatta un paio d’anni fa si aggirava sui 5 milioni di euro». Obiettivo, ha aggiunto il sindaco Daniela Bernardi, è inserire nel bilancio di previsione 2025 una posta dedicata all’affidamento di un incarico di progettazione.
«Avremmo voluto introdurla nella variazione di bilancio iscritta all’ordine del giorno della seduta odierna – ha precisato –, ma i tempi erano troppo stretti. Non appena avuta certezza della proprietà ci siamo attivati per disporre di un preciso stato di fatto relativo alla parte strutturale e a quella agraria. Fra le opzioni potrebbe essere presa in considerazione la soluzione del project financing, aprendo ad un’iniziativa pubblico-privato».