Si chiama, tecnicamente, “operazione ad alto impatto”. E consta, semplificando al massimo, di una serie di servizi straordinari di controllo del territorio isontino finalizzati alla prevenzione e al contrasto della criminalità diffusa, all’immigrazione irregolare, allo spaccio e al consumo di stupefacenti e alle verifiche amministrative ai locali soggetti a licenze di polizia. Obiettivi molteplici, insomma.
Nell’arco dell’anno se ne sono svolte più di una, l’ultima ha avuto luogo sin dalla prima mattinata di martedì scorso. L’attività straordinaria, la quarta di quest’anno, si è sviluppata principalmente nel capoluogo isontino «interessando, oltre al centro cittadino, l’area della stazione ferroviaria, i parchi e le aree verdi, le arterie maggiormente trafficate in entrata e in uscita da Gorizia e le zone ove si possono evidenziare potenziali rischi per la cittadinanza», spiega il questore Luigi Di Ruscio.
Qualche dettaglio. La Questura di Gorizia ha coordinato una quarantina di operatori messi in campo dalle diverse articolazioni della Polizia di Stato «per un’azione sinergica finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo prefissato», aggiunge Di Ruscio. Entrando nello specifico, oltre al personale della Questura, hanno partecipato pattuglie della Polizia stradale, della Polizia ferroviaria, della Polizia di frontiera ed equipaggi dei Reparti prevenzione crimine di Milano e Torino.
Nel corso dell’operazione sono state identificate complessivamente oltre 600 persone e controllati 140 veicoli. Otto i posti di controllo effettuati e quattro i convogli ferroviari controllati. Sono state contestate tre violazioni al Codice della strada. Sedici sono stati, invece, gli esercizi commerciali nei quali sono state verificate le autorizzazioni di Polizia.
«I risultati confermano l’efficacia del modello organizzativo adottato per il mantenimento della legalità ed il rafforzamento della percezione della sicurezza nei cittadini», osserva ancora il questore.
Più volte, lo stesso Di Ruscio ha affermato che è assolutamente inopportuno definire l’Isontino un’area a rischio in cui la sicurezza è a repentaglio. Il merito è anche dei controlli intensificati: aumenta, così, di pari passo, anche la sicurezza percepita. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA