Quasi un anno fa, era l’8 dicembre del 2023, la Francia decise di mettere al bando – per le comunicazioni istituzionali – applicazioni di messaggistica istantanea come Whatsapp (ma anche Telegram, Signal e Messenger). Una mossa decisa dall’allora Prima Ministra Elisabeth Borne per salvaguardare la sicurezza delle chat all’interno delle quali i vari membri del governo (e non solo) si scambiavano messaggi di tipo istituzionale. Dunque, la mossa che vuole intraprendere il governo italiano si basa – in parte – su ciò che accade già da tempo in Francia. E anche lì si è scelta una soluzione “nazionale” chiamata Olvid.
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L’app si basa, ovviamente, sulla crittografia end-to-end (non solo per le chat, ma anche per quel che riguarda i metadati) ed è stata sviluppata nel 2019 – con implementazioni successive – da due francesi esperti di sicurezza informatica attraverso la loro startup. La stessa Prima Ministra dell’epoca, aveva spiegato così la decisione di abbandonare – per le comunicazioni istituzionali – le altre app di messaggistica istantanea:
«Le principali applicazioni di messaggistica istantanea per il grande pubblico occupano un posto crescente nelle nostre comunicazioni, ma non sono prive di vulnerabilità in termini di sicurezza.Le principali applicazioni di messaggistica istantanea per i consumatori stanno giocando un ruolo sempre più importante nelle nostre comunicazioni quotidiane. Tuttavia, questi strumenti digitali non sono privi di falle di sicurezza e quindi non possono garantire la sicurezza delle conversazioni e delle informazioni condivise tramite di esse».
Whatsapp e le altre hanno un sistema chiuso dalla crittografia end-to-end, ma vulnerabilità e falle mettono a rischio proprio la sicurezza delle comunicazioni.
Da quasi un anno, dunque, tutte le comunicazioni istituzionali francesi passano per Olvid. Che, però, ha suscitato molte perplessità. Non tanto sul funzionamento – anche se è tutto da vedere, se utilizzato su larga scala -, ma sul fatto che questa applicazione (come spiega il sito stesso) è ospitata dai server di Amazon Web Services (AWS). Ovviamente tutto ciò ha provocato polemiche perché si è parlato di un’app “francese” che però si appoggia a server che sono soggetti alle leggi extraterritoriali degli Stati Uniti.
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