MILANO. Dopo solo 9 mesi un nuovo cambio al vertice della sanità regionale: lunedì Marco Cozzoli, 50 anni, direttore generale Welfare in Regione è stato congedato. Verrà sostituito da Mario Melazzini, oggi direttore sanitario dell’ospedale Niguarda, salvo sorprese. Il motivo? Una crescente distanza tra Cozzoli e Guido Bertolaso, assessore al Welfare, che, inizialmente, lo aveva elogiato pubblicamente e indicato come la scelta migliore per la Regione. Sul piatto il richiamo della Corte dei conti alla Regione sui ritardi nell’apertura delle Case di comunità, la gestione del personale. Si tratta del quarto cambio alla dg welfare dell’epoca Fontana.
Bertolaso e il presidente Attilio Fontana hanno comunicato la scelta martedì in una riunione con i capigruppo di maggioranza: sono state espresse perplessità sulla decisione presa senza consultare preventivamente i partiti.
Melazzini, pavese, malato di Sla, 66 anni, è legato all’area di Comunione e liberazione che nella sanità lombarda è molto rappresentata. Nella prima metà del 2012 ha fatto parte dello staff della direzione generale Sanità ed è già stato responsabile della Programmazione sanitaria e sviluppo piani e assessore alla Sanità con la giunta di Roberto Formigoni. Melazzini in Regione è stato anche assessore alle Attività produttive, ricerca e innovazione e nel 2015, all’Università, ricerca e open innovation. Nel 2016 è approdato all’Agenzia italiana del farmaco (presidente e poi direttore generale). Melazzini è stato poi amministratore delegato, direttore generale e direttore scientifico di ICS – Istituti Clinici Scientifici Maugeri Spa Società Benefit. A seguire il ritorno nel pubblico con l’incarico all’ospedale di Sondalo e, da gennaio, al Niguarda. Il medico è tra gli indagati nell’inchiesta siciliana «Nemosud», in cui è coinvolto in qualità di ex presidente della fondazione Aurora onlus, che gestiva il centro clinico privato di Messina dedicato all’attività di riabilitazione neurologica.