La rivoluzione degli impianti dello sport di base è in corso. Se da una parte l’amministrazione ha sbandato, come nel caso dello stadio Euganeo, dall’altra invece ha contribuito a ravvivare i quartieri, dove le strutture sportive stavano invecchiando o non c’erano.
È il caso di Altichiero, per esempio, dove gli impianti del Valsugana stanno rinascendo e il nuovo campo è quasi pronto. Ma anche del parco Milcovich, uno dei più frequentati della città, dove le piccole arene da calcetto e basket sono state praticamente completate.
Oppure del pattinodromo di via d’Acquapendente, che ha un nuovo impianto di illuminazione a led.
«Il mio obiettivo da assessore è sempre stato quello di lavorare tanto sull’impiantistica di base», spiega Diego Bonavina, che nella giunta Giordani ha la delega allo sport. «Quello è il mio mondo, visto che la mia esperienza professionistica da calciatore nasce da lì ed è continuata anche dopo». E in sette anni di soldi ne sono stati spesi parecchi: 40 milioni dal 2017.
I lavori di riqualificazione della cittadella dello sport del Valsugana rugby sono iniziati ad agosto. Il nuovo campo centrale è quasi finito, mentre procede la riqualificazione degli spogliatoi, la costruzione di un gemello per il calcio e l’efficientamento energetico di tutto il complesso sportivo.
Un progetto da 4,3 milioni provenienti dal Pnrr che regalerà al Valsugana un impianto di livello “gold”.
«Sono emozionato perché questo è un progetto bellissimo che aumenterà il livello di attrattività della Padova sportiva», commenta Bonavina. «Con questo intervento possiamo dare un grande impulso non solo al quartiere, ma a tutta la città. Tanto più che non è finalizzato a una sola disciplina sportiva, ma abbracciamo più sport».
Il progetto per il Valsugana rugby ha radici lontane. Prima di finire tra le opere finanziate col Pnrr, era già rientrato fra i vincitori di un bando ministeriale che aveva garantito i fondi. Poi, come molti altri progetti inizialmente finanziati da Roma, è stato inserito tra quelli che i soldi li avranno dall’Europa.
Quasi un milione di euro è stato investito nelle piastre nei quartieri, investiti in luoghi abbandonati che ora invece sono diventati molto “urban style”, riportando alla memoria delle periferie americane: «Ho sempre pensato che la riqualificazione di piastre in disuso o abbandonate per i ragazzi e per i genitori sarebbe stato un grande investimento», prosegue Bonavina. «Alcune le conoscevo, mentre in altre zone mi sono fatto aiutare dai residenti e dalle consulte di quartiere».
Al parco Milcovich, all’Arcella per giocare a calcetto e basket bisogna mettersi in fila. Adesso entrambi sono stati rifatti e il campo da calcetto, che era in asfalto, ora ha l’erba sintetica. La base di partenza è stata piazza De Gasperi.
Poi è arrivata la piastra Kobe Bryant in via tre Venezie, quelli a San Lazzaro per il basket 3 contro 3 e il calcetto, al parco Brentella, in via Dottesio, a Camin e Crocefisso. Le prossime arriveranno a Chiesanuova, in vai Decorati al Valor civile, Mortise e Guizza.