Alla vigilia della plenaria per la conferma della Commissione Ue, la sinistra europea continua a non darsi pace per i nuovi equilibri che si sono affermati tanto a Bruxelles quanto a Strasburgo e prova ancora a percorrere il vicolo cieco del cordone sanitario intorno a Ecr. Ricevendo una doccia fredda dal Ppe. “Voglio sottolineare che l’Ecr è stato cruciale per raggiungere la maggioranza dei due terzi” tra i coordinatori dei gruppi politici nelle rispettive commissioni parlamentari, “che era richiesta nel processo di valutazione”, ha ricordato il presidente del Ppe, Manfred Weber, sottolineando che “abbiamo visto che l’Ecr alla fine è stato responsabile, su tutti i candidati”.
Poco prima la presidente dei Socialisti Iratxe Garcia Perez, aveva rivendicato che “non abbiamo partecipato né abbiamo condiviso la scelta della presidente Ursula von der Leyen di nominare vicepresidente esecutivo” della Commissione Raffaele Fitto, “un membro della famiglia politica dell’Ecr”. “Insisto: un membro della famiglia politica dell’Ecr. Non è una questione che riguarda la persona, né il Paese. Riguarda la famiglia politica”, è stato il ritornello ripetuto anche in questa occasione da Garcia Perez. I Socialisti e Democratici, ha aggiunto, non collaboreranno “in nessun caso” con i Conservatori e Riformisti Europei nella prossima legislatura. “Capisco perfettamente qual è la posizione del Ppe, di voler collaborare con una forza politica con la quale in questo momento noi non abbiamo alcun tipo di negoziato. Il gruppo socialista si è impegnato a lavorare con le forze politiche che vogliono avanzare in Europa. E in nessun caso l’Ecr – ha sostenuto l’europarlamentare spagnola – entrerà in questa cooperazione”.
Meno radicale la posizione dei liberali di Renew, che comunque pone dei paletti. La capogruppo Valérie Hayer ha sottolineato che il gruppo di Ecr è assai “differenziato” al proprio interno, perché contiene partiti che “non sono sullo stesso piano”. “La maggioranza di questo Parlamento europeo ruota attorno ai tre gruppi Ppe, S&D e Renew. Questa è l’unica maggioranza che funzionerà”, ha detto Hayer, arroccandosi su quell’idea di maggioranza fissa che in Europa non ha molto senso dato che le maggioranze sono variabili in base ai dossier. E, per esempio, sempre Weber oggi ha ribadito il no dei popolari alla “sacralizzazione” del Green Deal. Comunque, anche i liberali hanno annunciato che non ci sarà “nessuna cooperazione con l’Ecr, ma in effetti è un gruppo molto disparato”, mentre per l’europarlamentare macroniana “i Verdi sono un gruppo europeista estremamente costruttivo, soprattutto in questo mandato”, quindi ci si può lavorare.
Prossima alla disperazione, poi, la sinistra di Left. La co-capogruppo Manon Aubry ha affermato che la votazione del Collegio dei commissari “sancirà la nascita dell’esecutivo più a destra nella storia dell’Ue, con il sostegno della sinistra, dei socialisti e dei Verdi, che hanno ceduto su tutto”. Va da sé che il gruppo The Left voterà “unanimemente contro”. “Se cercate un gruppo di opposizione alla fine del cordone sanitario tra destra ed estrema destra, eccoci qui: siamo noi”, ha rivendicato Aubry, dicendosi dispiaciuta per il fatto che gli altri gruppi di area abbiano “ceduto così rapidamente” in una procedura di intesa politica che definisce “scandalosa”.
E, insomma, nella sinistra dell’europarlamento è in atto una sorta di psicodramma, che ha tutte le premesse per andare avanti per l’intera legislatura, con il Ppe guarda sempre più a destra ed Ecr che, grazie all’italiano Raffaele Fitto, incassa il suo primo presidente esecutivo. “Ha perfettamente ragione il nostro capogruppo e segretario del Ppe, Manfred Weber. Ci deve essere una maggioranza che si allarga nel Parlamento europeo e che non può non comprendere l’Ecr”, ha commentato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, per il quale “il Partito Popolare è stato decisivo per sbloccare la composizione della Commissione europea, anche per quanto riguarda il ruolo di Raffaele Fitto. Senza Weber, Tajani ed il Ppe, questa vicenda non avrebbe avuto l’epilogo positivo che si sta determinando. Siamo protagonisti, come Forza Italia e come Ppe, in questa fase della politica europea e lo saremo ancora di più quando bisognerà riscrivere scadenze e tappe di una serie di programmi europei che vanno rivisti nella sostanza”.
L'articolo Ue, psicodramma a sinistra: sognano ancora il cordone sanitario intorno a Ecr. Ma il Ppe li riporta alla realtà sembra essere il primo su Secolo d'Italia.