Non solo esposizioni. Non solo visite turistiche. Ma uno spazio polifunzionale per promuovere eventi in un contesto speciale, storico, suggestivo. E con la possibilità, nuovamente, di pronunciare il “fatidico sì” nella Sala del conte.
Sono le linee di indirizzo per il Castello di Gorizia, appena varate dalla Giunta comunale, in vista della Capitale europea della cultura. A inquadrare il progetto è l’assessore comunale alla Cultura, Fabrizio Oreti. È lui ad illustrare, in assoluta anteprima (non è nemmeno ancora stata pubblicata all’Albo pretorio) la delibera che stabilisce le tariffe 2025 dei servizi a domanda individuale erogati alla cittadinanza relativi, proprio, all’utilizzo del maniero.
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Ci sono anche degli sconti perché è volontà della Giunta adoperarsi per la valorizzazione del Castello quale «monumento-simbolo di Gorizia». I costi, peraltro, risultano essere in linea e competitivi con quanto di spende nelle altre strutture museali cittadine e regionali.
Il biglietto intero per visitare il Castello ammonterà a 10 euro: confermata la tariffa ridotta di ingresso per tutti i residenti («Sono i nostri testimonial»), al fine di far fruire ai goriziani il loro Castello. Corrisponde a 2,50 euro, analogamente al biglietto ridotto per scolaresche.
Hanno diritto al biglietto ridotto anche gli ultrasessantacinquenni; i gruppi di almeno 10 persone; i possessori di card per circuiti museali e/o eventi realizzati in collaborazione con altri enti e istituzioni.
Viene concesso l’ingresso libero al Castello la prima domenica del mese allineandosi, così, a quanto avviene per i Musei statali, anche quelli presenti sul territorio regionale, ed è già attuato nelle sale espositive Erpac goriziane e nell’ambito delle ricorrenti e più rilevanti manifestazioni che si svolgono in città quali èStoria, le iniziative realizzate dal Comune stesso (Contea, Gusti di frontiera e Dicembre goriziano) nonché nelle giornate di Pasqua, Pasquetta e Ferragosto.
Ma è l’altro allegato tariffario quello più interessante perché, nell’anno della Capitale europea della cultura, si prevedono utilizzi del Castello non solo quale spazio museale ma anche come sede di prestigiose manifestazioni culturali collegate all’importante appuntamento di valenza internazionale tanto da rendere utilizzabili, con regole rivedute in termini di capienza e sicurezza, pure le Sale del conte e il Salone degli Stati provinciali oltre che la Corte dei Lanzi. Ecco il dettaglio.
Per le richieste di utilizzo avanzate da soggetti imprenditoriali/commerciali, ovvero per la realizzazione di iniziative a scopo di lucro, la tariffa oraria normale è di 100 euro. Quota oraria ridotta (50 euro) per l’utilizzo di spazi interni quali la Corte dei Lanzi (e giardini) e la Sala del conte. È uno sconto rivolto alle associazioni culturali e organismi no profit del territorio.
Per l’uso degli stessi spazi è stata introdotta una tariffa oraria di 25 euro rivolta a enti o associazioni che promuovono eventi ai quali partecipa il Comune in qualità di soggetto co-organizzatore. Per riprese tele e cinematografiche in Castello, Corte dei Lanzi e giardini viene introdotta una tariffa giornaliera di 620 euro. Stessa quota, al giorno, per le riprese negli spazi interni con arredi storici e decorazioni. «Il Castello tornerà ad ospitare i matrimoni», annuncia Oreti. Per una cerimonia della durata massima di due ore nella Sala del conte sono richiesti 370 euro: per ogni ora di utilizzo ulteriore alle prime due vanno aggiunti 75 euro.
Ma il maniero è pronto ad ospitare anche servizi fotografici. Per accedervi, unicamente con questa finalità a fini commerciali e soltanto negli spazi esterni al Castello, vengono richiesti 75 euro. Tutte le tariffe non sono soggette a Iva. Tali quote non sono frazionabili: le stesse si applicano anche per le attività di premontaggio, allestimento, prove e in genere per tutta la durata dell’effettivo utilizzo degli spazi richiesti.
«L’obiettivo - conclude Oreti - è di utilizzare a 360 gradi il Castello nell’anno della Capitale. Ecco perché abbiamo introdotto in alcuni casi tariffe scontate e basse, come quelle da 25 e 50 euro, proprio per valorizzare al massimo il nostro splendido maniero». Non resta che attendere che si completino i lavori e venga tolta la “gabbia”. —
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