L’edificio storico riqualificato dando spazio ad abitazioni, uffici, locali pubblici e alloggi turistici. Due parchi verdi, una zona residenziale costruita ex novo che darà spazio a una sessantina di appartamenti divisi tra biville e palazzine a tre piani. tutto immerso nel verde di 600 alberi. Ecco il progetto di riqualificazione dei Mulini Mandelli, storico edificio di archeologia industriale della città abbandonato da anni e oggetto di un grande lavoro di restauro iniziato oltre un anno fa.
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A presentarlo ufficialmente al pubblico Pierangelo Bressan, patron di Garmont, padre dell’impresa immobiliare dal valore di 60 milioni di euro finanziata anche grazie all’accordo di una banca del territorio, qual è Centro Marca Banca. Un piano ambizioso, che ha cercato di avere un punto di forza nella territorialità puntando anche sullo studio di architettura trevigiano Mzc+, che affianca quello internazionale di Matteo Thun, e che vede oggi la partecipazione per la promozione e la vendita dei futuri spazi del gruppo Italy Sotheby’s International Realty.
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Il restauro della parte storica verrà terminato nel 2026, l’anno prossimo invece i progettisti puntano ad ottenere tutti i permessi per la realizzazione di tutte le opere necessarie alla realizzazione del nuvo rione residenziale che sorgerà alle spalle dei vecchi Mulini e sarà terminato ad inizio 2028. In tutto saranno oltre 80 le abitazioni che troveranno spazio nel progetto. «Vendute sul mercato ad un prezzo di circa 4.500 euro al metro quadrato» hanno sottolineato i responsabili di Sotheby’s, un prezzo ambizioso, perchè di fatto più basso rispetto ad altre proposte immobiliari presenti sul mercato trevigiano con minor affaccio verde e abitabilità. Di qui una continua sfida progettuale e costruttiva, avviata fin dall’inizio da Bressan con l’obiettivo di creare un contesto residenziale accessibile, se non a tutti, a tanti.
