Nicola Pietrangeli ha più volte dichiarato che a Jannik Sinner servirà parecchio tempo per battere i suoi record e lo ha ribadito durante l’ultima puntata di Un giorno da pecora, seguita trasmissione radiofonica di Rai Radio 1: “A Sinner e agli altri ci vogliono tre o quattro vite per battere tutti i miei record. Anche perché ne ho uno che è imbattibile ed è quello legato alle 164 partite disputate in Coppa Davis. Detto questo, per battere tutti i miei record, lui è sulla buona strada, per carità. Ha solo 23 anni. Eccetto quello delle gare disputate, però. Quello non si tocca…“.
Jannik Sinner è il primo italiano a essere diventato numero 1 del mondo (Pietrangeli non è andato oltre la terza posizione con le classifiche che ai suoi tempi venivano stilate dai giornalisti), ha vinto due Slam (Australian Open e US Open nel 2024, Pietrangeli si impose al Roland Garros nel 1959 e nel 1960), ha trionfato alle ATP Finals (unico azzurro a riuscirci) e ha alzato al cielo due Coppe Davis da giocatore (Pietrangeli solo da capitano nel 1976). Di certo i primati non mancano al fuoriclasse altoatesino, che ha di fronte a sé un futuro radioso.
Nicola Pietrangeli ha poi avuto modo di manifestare la sua amarezza per quanto successo a Malaga in occasione della premiazione degli azzurri per il trionfo in Coppa Davis: “Sia chiaro, non vuole essere una polemica, però… io sono quello che ha giocato più incontri, gli azzurri vincono la Coppa Davis e nessuno mi ha chiamato per la premiazione dell’Italia. Mi è dispiaciuto, sono sincero. L’anno scorso c’ero. Credo che alla gente avrebbe fatto piacere vedere uno di novantuno anni essere lì, anche solo per mera curiosità. Ci sono rimasto un po’ male…“.
Chiusura ancora su Jannik Sinner: “La potenza di Sinner è impressionante. Jannik vince sempre i punti decisivi ed è questa la differenza fra un campione e un giocatore normale. La Coppa Davis attuale, invece, è decisamente meno romantica rispetto ai miei tempi“.