C’è la sfida casalinga con la Juvi Cremona all’orizzonte per l’Apu Old Wild West. I lombardi, dopo una bella partenza in campionato, si trovano nel limbo della classifica, in bilico fra zona play-in e zona play-out.
I bianconeri sono ancora imbattuti in casa e sono chiaramente favoriti, ma c’è un ricordo dell’anno scorso che impone prudenza: nei quarti di finale play-off la Juvi fece soffrire le pene dell’inferno a Udine in gara due al palasport Carnera.
Il +30 di gara uno faceva presagire a un facile 2-0, invece a Da Ros e compagni fu necessario sudare le sette proverbiali camicie per venire a capo del rebus. Colpa soprattutto di un incredibile blackout nel secondo quarto, con parziale di 24-9 a favore di Cremona, trascinata da un Tortu in stato di grazia.
All’Apu servì una furiosa rimonta negli ultimi 9’ del quarto periodo per evitare il tonfo casalingo. La Juvi conduceva 64-53, ma le triple di Monaldi e Caroti esaltarono il pubblico del Carnera, che diventò il sesto uomo come spesso accade in situazioni del genere.
Gli ultimi 5’ furono da batticuore, con l’aggancio firmato da Gaspardo e ancora Caroti, il +3 messo a segno da Cannon dalla lunetta e la tripla dell’overtime sganciata da Tortu a 9” dalla sirena. Nel prolungamento sofferenze atroci per Udine altri due minuti e mezzo, poi un canestro provvidenziale di Ikangi contribuì a piegare la resistenza della Juvi, che in gara tre si presentò col serbatoio in riserva e lasciò strada verso la semifinale a Vertemati e compagni.
Domenica, quindi, sarà bene ricordarsi di quel precedente, anche perché di gare a rincorrere l’Apu ne ha già disputate troppe di recente.
Le coronarie del pubblico udinese chiedono una sceneggiatura sempre felice, ma diversa.
E poi c’è quel precedente friulano: la Gesteco Cividale a inizio campionato con Cremona ha perso, insomma meglio stare attenti.