Nel 2050 i giorni sopra i 30 gradi a Treviso potrebbero arrivare a 65 contro la media attuale di 23. E con temperature estreme, superiori ai 35 gradi, se ne stimano 14. Le inondazioni, fra 30 anni e sempre nel capoluogo, potrebbero raggiungere altezze fra i 70 centimetri e i 2,10 metri. Spostandosi verso il litorale, si prevede un arretramento costiero fino a 370 metri a Bibione e fino a 140 metri a Caorle.
Sono gli scenari allarmanti delineati da Axa Climate, costola del colosso assicurativo Axa che da sei anni si occupa di cambiamenti climatici. Scenari che hanno rubato la scena nel convegno promosso lunedì 25 novembre da Axa Italia a Palazzo Giacomelli a Treviso, dove si è riflettuto sull'arma della polizza assicurativa per poter fronteggiare i fenomeni atmosferici con cui negli ultimi anni ci siamo ritrovati a convivere.
Il tutto partendo da dati inequivocabili: oggi solo il 5% delle piccole medie imprese e il 6% delle abitazioni private godono in Italia di copertura assicurativa contro le calamità naturali. Per le imprese, però, scatterà l'obbligo della polizza dal 2025: si attende il decreto attuativo.
Umberto Guidoni, co-direttore Ania, sottolinea: «Auspico si possa intervenire anche sul residenziale, valutando una semi-obbligatorietà. Le compagnie assicurative hanno dovuto cambiare i modelli catastrofali e adeguarsi alle emergenze degli ultimi anni».
Francesco Ongaro, vicepresidente Gruppo Giovani Confindustria Veneto Est: «L'attenzione al cambiamento climatico oggi è fondamentale, bisogna capire le opportunità di protezione del nostro business. Siamo in un contesto che ha patito ripetute vicissitudini, fra alluvioni e grandinate con intensità mai vista».