La tappa del riscatto. Uno recente, l’altro più datato. Brilla la Nazionale italiana di pattinaggio artistico alla Cup Of China 2024, appuntamento di qualificazione conclusivo valido per il circuito ISU Grand Prix 2024-2025 di pattinaggio artistico, andato in scena all’Hauxi Culture and Sports Arena di Chongqing. Un evento molto speciale per il nostro movimento, in quanto ha sancito l’ingresso per le finali di Grenoble di Daniel Grassl (che aveva messo un piede e mezzo sull’ultimo atto con il terzo posto al Finlandia Trophy), di Charléne Guignard-Marco Fabbri e di Sara Conti-Niccolò Macii. Due team diversi che, per ragioni totalmente differenti, hanno vinto le rispettive gare in modo significativo, andando ben al di là del mero risultato.
I veterani della danza sul ghiaccio sono approdati in terra asiatica con un intento che prescinde dall’ingresso o meno in finale (in realtà mai messo in discussione). Negli atleti di Barbara Fusar Poli c’era infatti la voglia di mordere e di cancellare quella prestazione stranamente negativa maturata al Grand Prix de France quando, nella sorpresa generale, si sono dovuti accontentare del posto d’onore alle spalle di Lopareva-Brissaud, complice un errore nella fondamentale sequenza di passi in cerchio da parte del cavaliere ed un’esecuzione sottotono a livello generale.
L’ambizione di fare bene si è palesata soprattutto nel primo e minuto e mezzo di free dance, dove gli azzurri hanno stra performato proponendo elementi di una qualità di esecuzione vertiginosa, rubando l’occhio soprattutto con l’elemento di sollevamento stazionario combinato con rotazionale, con cui hanno conquistato tra livelli 4 GOE alle stelle ben 14.47 punti.
In una stagione di transizione come quella pre-olimpica, i nostri ragazzi hanno tentato di cambiare spartito, optando per un free raffinatissimo nella sua particolarità, con un tema robotico lontano dalla loro comfort zone estremamente difficile da coreografare per una disciplina morbida e fluida come la danza. In Cina è arrivata la vittoria con il punteggio di 209.13, quattro punti in più dei canadesi Marjoie Lajoie-Zachary Lagha, saliti vertiginosamente di colpi in questa stagione. Il momento della verità arriverà proprio a Grenoble, con il primo confronto diretto con Chock-Bates e Gilles-Poirier. Solo la comparazione dei punteggi e i relativi distacchi potranno consentire al team dei pattinatori di avviare un’analisi concreta e di studiare la situazione.
Diverso il trionfo di Sara Conti-Niccolò Macii nelle coppie. Il binomio tricolore infatti a Congqing ha messo a referto il primo successo in una tappa di Grand Prix dopo sette podi consecutivi nella rassegna itinerante togliendosi la soddisfazione di regolare i fortissimi pattinatori tedeschi Minerva Fabienne Hase-Nikita Volodin. Una sorta di “vendetta” sportiva dopo quanto successo alle Finali dello scorso anno, quando i teutonici si imposero di un’incollautra per via di un responso iper contestato della giuria.
Ma in realtà la buona notizia è un’altra. Perché sul ghiaccio asiatico sono arrivati indicazioni numeriche e competitive: basti pensare al nuovo personal best nel segmento lungo (138.62) e nel totale (211.05) e al fatto di potersi misurare a tu per tu con una delle coppie più in forma della scena, non irresistibile da un punto di vista delle components ma di una solidità disarmante sotto il profilo tecnico. Essere in grado di disturbare Hase-Volodin significa essere in grado di disturbare chiunque (ad eccezione di Miura-Kihara, insuperabili se mettono tutto a posto). Questo proietta Sara e Niccolò in una dimensione importantissima, che potrebbe davvero regalare ancora innumerevoli gioie al nostro Paese. Bene così.