IVREA. A quarant’anni dalla maturità all’Istituto Peano di Torino la classe 5ªC dell’indirizzo informatico si ritroverà a Ivrea, la capitale italiana dell’informatica, per la cena di classe che concluderà una lunga giornata di scoperta della città e del territorio e di aggiornamento su come è cambiata la tecnologia in quattro decenni.
Dietro all’organizzazione di questa giornata a tema sulla scia dei ricordi del 1984 che si svolgerà sabato 30 novembre ci sono due amici e compagni di allora, Roberto Bordone, titolare di Cantine Morbelli, locale dove si svolgerà anche la cena, e Guido Cappio, organizzatore di eventi. Tra gli appuntamenti a cui la classe si dedicherà ci sono una visita al Museo piemontese dell’Informatica di Torino e all’informatizzato stabilimento di Robe di Kappa, poi il gruppo si dirigerà verso il Canavese, dove tra le altre iniziative prenderà parte alla Conferenza internazionale sul Turismo industriale promossa da Confindustria Canavese. Ci sarà spazio, inoltre, per scoprire l’enogastronomia del territorio con la visita a due cantine vinicole locali.
«L’estate del 1984 sembra lontana, ma sentimenti e ricordi sono ancora vivi – scrive Cappio in una lettera ai compagni –. Sono passati 40 anni da quei giorni di scuola e finalmente abbiamo l’opportunità di ritrovarci e condividere le esperienze che ci hanno accompagnato nell’evolversi delle nostre vite. La rimpatriata sarà una giornata ricca di emozioni: non sarà solo un tuffo nel passato, ma anche un momento per rivedere quei volti familiari che hanno fatto parte di un periodo importante. L’invito a partecipare è aperto a chi ci sta accanto, per fare una vera festa delle nostre storie, passate e presenti, che potranno continuare ad intrecciarsi».
E resteranno anche alcuni posti liberi per chi vorrà partecipare da Cantine Morbelli alla cena del 30 novembre, come racconta Roberto Bordone, che con il compagno di classe ha dato vita a questa iniziativa nel segno dei ricordi e dell’evoluzione della tecnologia che loro, come classe, si sono ritrovati a studiare oltre 40 anni fa, prima che le loro strade si allontanassero dall’informatica: «C’è chi si è dedicato a quest’ambito, quello che avevamo studiato alle scuole superiori, e c’è chi ha cambiato strada, come me e Guido – racconta Bordone –. Sabato 30 ci ritroveremo qui a Ivrea per due motivi: sia perché qui ho il mio locale, sia perché la nostra classe a quei tempi studiava in uno dei due istituti tecnici che aveva l’indirizzo informatico. Abbiamo, dunque, voluto dare una valenza diversa a questo incontro, celebrando anche i cambiamenti della tecnologia in questi 40 anni nella capitale italiana dell’informatica che è Ivrea. Ma non solo, c’è anche la volontà di far conoscere il Canavese. Per questo abbiamo organizzato anche delle degustazioni, alle cantine La Campore e L’officina del vino. In tutto questo ci sarà spazio, ovviamente, anche per scoprire il percorso olivettiano in città e abbiamo previsto di dare anche una brochure che elenchi tutte le cose che si possono ammirare, con particolare rilievo dato alla Olivetti e alla sua storia, con tanto di gagdet dedicati alla giornata».
Il fil rouge della giornata sono proprio i cambiamenti, quelli propri della vita di ognuno che si intrecciano all’evoluzione delle materie che per primi avevano studiato: «Sarà un momento di ritrovo, per raccontare cosa abbiamo fatto in questi 40 anni, in alcuni casi negli ultimi 20 dato che molti avevano già partecipato alla rimpatriata fatta nel 2004 – continua il ristoratore eporediese –. Un momento che servirà a ricordare come eravamo e come siamo, riprendendo dai nostri studi, iniziati quando c’erano già i primi computer, ma il mondo andava ancora a schede e non esisteva internet. Tutto è cambiato, abbiamo visto nascere la tecnologia e l’abbiamo vista mutare senza sosta. Uniremo all’aspetto goliardico della rimpatriata anche un risvolto culturale».
Ne è contento anche Gaetano Di Tondo, presidente dell’Associazione archivio storico Olivetti: «La storia di innovazione di Olivetti è un insegnamento che dal passato guarda al futuro, mai spenta e sempre viva, tanto lo dimostra l’interesse per le attività che facciamo, a partire dalla Conferenza internazionale sul Turismo industriale, importante a livello nazionale e con tanti partner nuovi, a cui assisteranno anche gli ex allievi del Peano».