All’inizio si pensava fosse un problema relativo a una cerchia ristretta di siti istituzionale. Con il passare dei giorni, invece, si il numero dei portali ufficiali dei Comuni italiani spariti dal motore di ricerca di Google è cresciuto a dismisura. A oggi, lunedì 25 novembre 2024, facendo una ricerca base [“Comune di” + nome del Comune] è emerso che le homepage di 4.462 Comuni italiani (sui 7.904 totali) non sono più indicizzate dal sistema – ovviamente algoritmico – sviluppato e aggiornato (anche di recente) dall’azienda di Mountain View. Questo sta provocando molti problemi di gestione, soprattutto per quel che riguarda le città più piccole, dove l’impossibilità di ricevere una risposta immediata di fronte a una query rivolta al motore di ricerca ha fatto calare il numero di visite sui siti ufficiali (ma questo è un problema di poco conto, visto che non sono basati sul sistema delle revenue pubblicitaria) e ha fatto aumentare il lavoro dei vari front office istituzionali.
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Ma cosa è successo? Perché oltre la metà dei siti dei Comuni italiani sono spariti dal motore di ricerca di Google? L’azienda, come sottolineano molti forum che si stanno dedicando a questo caos, ha detto di essere a conoscenza di ciò che sta accadendo. Anzi, di ciò che accade da quasi un mese. Le prime segnalazioni, infatti, risalgono alla fine di ottobre, con il Comune di Guastalla, tra i primi a sollevare la questione. Dunque, parliamo di una problematica che prosegue da tempo, senza che – a oggi – sia stata ancora trovata una soluzione e senza che da Google siano arrivate delle indicazioni su come poter correggere eventuali “errori” nei layout grafici (e nei contenuti) che potrebbero aver portato a questa rimozione dall’indicizzazione.
All’inizio, infatti, circolava un’ipotesi: Google aveva eliminato dalle ricerche le homepage (solo le homepage, perché facendo una ricerca su una specifica pagina interna, il problema viene superato) dei siti “obsoleti”, ovvero quelli vecchi con layout “discutibili”. In realtà, scorrendo lungo la lista dei siti che sono spariti – sempre nella modalità di ricerca utilizzando la query che abbiamo citato nell’introduzione – abbiamo trovato anche dei portali aggiornati – seguendo i modelli forniti da AGID – utilizzando i fondi del PNRR.
Da qui è evidente che, a prescindere da tutto, la responsabilità sia proprio di Google. Infatti, molti utenti esperti hanno provato a visualizzare lo stato di un determinato sito – tra quelli in elenco – attraverso la Google Search Console. Inserendo gli url incriminati, il più delle volte il sistema restituiva questa risposta: “Pagina scansionata, ma attualmente non indicizzata”. Cosa vuol dire? Google lo spiega così:
«La pagina è stata sottoposta a scansione da Google, ma non indicizzata. In futuro la pagina potrebbe essere indicizzata o meno, ma non è necessario inviare di nuovo l’URL per la scansione».
Dunque, la pagina è presente nei sistemi di Google ed è già stata scansionata. Ma non è stata, almeno per il momento, indicizzata. Non si conoscono le cause, ma almeno questo è ciò che dice – attraverso le FAQ – il motore di ricerca.
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