La scherma azzurra prosegue il suo inizio di stagione nel segno delle doppiette. Prima quella nella spada di Sara Kowalczyk e Giulia Rizzi, ora quella nel fioretto di Martina Favaretto ed Arianna Errigo nell’esordio stagionale a Tunisi. Una prima dunque eccezionale per i colori azzurri, con la veneta che è andata a cogliere il quinto successo nel circuito mondiale e con la lombarda che ha raccolto il podio numero 59 di una strepitosa carriera.
Una finale dominata da Favaretto (15-5), ma in ogni caso davvero non poteva esserci inizio migliore per due delle punte di diamante del fioretto femminile azzurro. Questo deve essere il quadriennio olimpico della definitiva maturazione di Martina Favaretto, che ha tutto per diventare il punto di riferimento non solo italiano, ma anche mondiale. Dall’altra parte un’eterna Arianna Errigo, che riparte subito con un bellissimo podio e con la solita grinta e voglia di essere protagonista.
Dal tripudio della prova individuale al mancato podio nella gara a squadre. Nonostante la presenza di Favaretto ed Errigo, il quartetto italiano (composto anche da Anna Cristino ed Elena Tangherlini) si è fatto sorprendere nei quarti di finale dall’Ucraina, riuscendo a conquistare successivamente il quinto posto. Non certamente il risultato che ci si aspettava, ma un piccolo passo falso in avvio di stagione può anche capitare.
L’altra grande gioia del weekend schermistico azzurro arriva dai fiorettisti, con l’Italia che sale sul gradino più alto del podio nella prova a squadre sempre a Tunisi. Il quartetto composto da Guillaume Bianchi, Filippo Macchi, Giulio Lombardi e Alessio Foconi ha saputo trionfare, battendo in una bellissima finale gli Stati Uniti per 45-43 e dominando anche prima la semifinale con la Francia.
Decisamente un gran bel risultato che va subito a cancellare la delusione dei quattro azzurri per una prova individuale che li ha visti fermarsi tra sedicesimi ed ottavi di finale e nella quale il migliore è stato Tommaso Marini (a riposo nella gara a squadre), con il marchigiano ad un passo dal podio. Marini ha perso nei quarti dall’egiziano Hamza per 15-7, ma va ricordato come nei sedicesimi aveva battuto proprio Macchi in un tiratissimo derby all’ultima stoccata per 15-14.
Dopo l’eccezionale esordio, la spada italiana questa volta resta senza podi nel secondo appuntamento stagionale a Vancouver. Giulia Rizzi si conferma in ottima forma e conclude al quinto posto la prova individuale, vedendo sfumare per una sola stoccata la zona podio contro la rappresentante di Hong Kong, Kaylin Sin Yan Hsieh. Peccato per il derby azzurro negli ottavi che ha messo di fronte Rizzi e Alice Clerici, turno nel quale sono uscite anche Federica Isola e Sara Kowalczyk, entrambe sconfitte dopo due assalti molto combattuti.
Podio sfiorato anche nella gara maschile, con Valerio Cuomo battuto solamente nei quarti di finale dallo spagnolo Eugeni Cavalda dopo che l’azzurro era riuscito ad eliminare nei sedicesimi il campione olimpico Koki Kano al termine di un meraviglioso assalto vinto per 15-14. Dopo un brutto debutto stagionale, piccoli segnali anche da Davide Di Veroli, che è arrivato almeno fino agli ottavi di finale, dove è stato sconfitto dall’americano Justin Yoo.
Un passo indietro per entrambe le squadre dopo le buonissime cose mostrate all’esordio stagionale. Il CT Chiadò ha deciso ancora di sperimentare in questo avvio, provando qualche novità nei quartetti. Gli azzurri (Valerio Cuomo, Davide Di Veroli, Giulio Gaetani ed Enrico Piatti) hanno concluso al quinto posto, battuti dal sempre ostico Kazakistan nei quarti (45-28), mentre le azzurre (Gaia Caforio, Federica Isola, Sara Maria Kowalczyk e Roberta Traditi) non sono andate oltre l’ottavo posto con il rimpianto della sconfitta all’ultima stoccata contro l’Ucraina nei quarti per 34-33.