Katja Voncina, autrice e traduttrice di Vienna, originaria di Gorizia, è la prima vincitrice del Premio Letterario Caterina Percoto nella sezione dedicata all'Intelligenza artificiale, una delle novità di quest’edizione del concorso.
La sua opera, La custode dei mondi, ha conquistato la giuria per l'originalità e la sofisticatezza con cui l'autrice ha utilizzato l’AI per supportare la scrittura, segnando un passo significativo verso il futuro della narrativa.
«È un onore vedere un autore che, pur utilizzando l'intelligenza artificiale, mantiene saldamente la sua identità creativa. Katja Voncina ha dimostrato che l'intelligenza artificiale può essere uno strumento potentissimo al servizio dell'ingegno umano, non sostituendolo, ma potenziandolo», ha commentato Vincenzo Della Mea, docente di Informatica all'Università di Udine, membro “aggiunto” della giuria del Premio nazionale, presieduta dalla giornalista e scrittrice Elisabetta Pozzetto.
La cerimonia di premiazione del Premio promosso dal Comune di Manzano in onore di Caterina Percoto, scrittrice e intellettuale nata a Soleschiano di Manzano, si è svolta nell’antico Folledor di Manzano alla presenza dell’assessore alla Cultura Silvia Parmiani.
A vincere la sezione “tradizionale” del Premio, scelta dalla Giuria composta da Elisabetta Pozzetto (presidente) e composta da William Cisilino, Valentina Gasparet, Walter Tomada, Elisabetta Feruglio e integrata dal prof. Della Mea è stata Laura Chiabudini con il suo racconto “Loop” .
«Voncina non ha chiesto a un’intelligenza artificiale di scrivere autonomamente il suo racconto, ma ha utilizzato due avanzati modelli di linguaggio, ChatGPT e Claude di Anthropic, per arricchire la sua narrazione. Come consulente, ha chiesto a ChatGPT di suggerirle trame tipiche del genere steampunk e di descrivere la villa del coprotagonista a partire da una foto. Successivamente, ha impiegato Claude come critico, chiedendogli di analizzare il testo per identificarne i punti di forza e quelli deboli, oltre a suggerire miglioramenti. Questa metodologia di lavoro, in cui l'autrice ha sfruttato l’AI non come creatrice, ma come alleata nel processo di scrittura e revisione, è un esempio virtuoso di come le tecnologie possano amplificare le capacità creative umane, pur mantenendo il controllo e la direzione dell’autore» ha commentato Della Mea.
La sezione “tradizionale” del Premio Percoto è stata vinta da Laura Chiabudini. Originaria delle Valli del Natisone, Chiabudini è stata insegnante di Lettere nelle scuole superiori a Tarcento e Udine. È autrice di uno studio sulla poesia neorealista in Friuli (La Nuova Base Editrice) e di poesie (Geroglifi, in La battana, rivista di cultura di Fiume). Scrive soprattutto racconti, con i quali ha partecipato a diversi concorsi letterari, classificandosi al primo posto del premio Dolfo Zorzut (edizione 2021), al secondo posto del Premio Richinvelda e al terzo del premio Scerbanenco@Lignano 2023.
Al secondo posto la Giuria ha scelto il racconto “Droste” di Michele Londero. Friulano di Gemona del Friuli, da più di venticinque anni lavora come educatore nell’ambito dei servizi per le persone con disabilità. Scrittore di racconti per passione, ha vinto quest’anno la decima edizione del Premio Scerbanenco@lignano 2024.
Secondo l’assessore Parmiani «il Premio Percoto 2024 ha così concluso un’edizione davvero speciale, che ha messo al centro della riflessione il futuro della scrittura, in cui l’intelligenza artificiale non è più un elemento alieno ma una risorsa fondamentale al servizio dell’autore. La serata ha ribadito l’importanza della creatività umana, che, pur avvalendosi delle potenzialità tecnologiche, rimane sempre il cuore pulsante della letteratura».
La serata è stata condotta da Valentina Viviani e ha visto la partecipazione dello storico e scrittore Gianni Oliva, autore de Il pendio dei noci, e Valentina Volpe Andreazza, mezzosprano e performer fondatrice del progetto Music4Diplomacy. —