GEORGE RUSSELL (Mercedes): un weekend pressoché perfetto per il pilota inglese. Centra la pole position rifilando distacchi importanti a tutti, quindi in gara fa letteralmente il vuoto. Una prova davvero eccellente. Quando la vettura glielo permette dimostra di essere un pilota pronto a vincere.
LEWIS HAMILTON (Mercedes): si mangia le mani per la pessima qualifica. Parte decimo e arriva secondo con una prestazione da “Re Nero”. Risale in maniera inesorabile e con una serie di giri veloci impressionante. Nel finale tenta addirittura di andare a riprendere Russell, ma ormai il tempo si era concluso.
MAX VERSTAPPEN (Red Bull): vince il quarto titolo consecutivo e lo fa con la vettura ben lontana dai fasti di qualche mese fa. Anche a Las Vegas capisce subito che non può vincere e, di conseguenza, porta a casa il massimo possibile. Come ha fatto lungo tutto il corso della seconda parte di campionato. 27 anni. 4 titoli. Impressionante.
FERRARI: peccato per lo stint iniziale. Senza il tempo (tanto) perso per colpa del graining, le cose potevano andare anche in maniera migliore. Nel finale Carlos Sainz e Charles Leclerc volano e passano Verstappen, ma Hamilton ormai è irraggiungibile. Tanti punti in cascina per la rincorsa al titolo costruttori.
MCLAREN: il team di Woking esce con poca voglia di sorridere dal weekend di Las Vegas. Sesta e settima posizione sono davvero poca cosa per una vettura che fino a qualche settimana fa dominava la scena.
VALTTERI BOTTAS: ennesima prova da dimenticare. Rimangono due sole gare per concludere la sua carriera anche se, oggettivamente, forse la fine della sua avventura in F1 è avvenuta già da tempo…