Nei primi nove mesi del 2024, le richieste di aiuto al 1522, il numero anti-violenza e stalking della Presidenza del Consiglio, hanno registrato un aumento del 57% rispetto allo stesso periodo del 2023. Tra il 1° gennaio e il 30 settembre sono stati registrati circa 48.000 contatti, tra telefonate, app e chat.
Se il trend dovesse confermarsi anche nell’ultimo trimestre del 2024, si stima che i contatti annuali potrebbero quasi raddoppiare rispetto agli anni precedenti: 32.430 nel 2022 (-10% rispetto al 2021) e 36.036 nel 2021.
Le richieste di aiuto al 1522 provengono principalmente da donne vittime di violenza domestica, spesso perpetrata da mariti, compagni o ex partner incapaci di accettare la fine della relazione. La fascia d’età prevalente tra le persone che contattano il servizio resta quella tra i 35 e i 50 anni, come negli anni precedenti, ma si registra un aumento delle richieste da parte di donne più giovani. La maggioranza delle chiamanti è italiana, seguita da donne originarie dell’Europa dell’Est e del Sud America, generalmente stabilite in Italia da tempo. Al contrario, le donne di origine indiana, pakistana, bengalese o cingalese tendono a rivolgersi al 1522 soprattutto in situazioni di emergenza o su segnalazione di ospedali, insegnanti o servizi sociali.
Un dato preoccupante che emerge riguarda la frequente presenza di bambini che assistono alle violenze domestiche. Nei primi nove mesi del 2024, è stato registrato anche un aumento significativo delle chiamate di chi cerca informazioni sui servizi offerti dal 1522 e dai centri antiviolenza. Molti desiderano conferme sulla garanzia di anonimato e sulla tutela della privacy. Spesso, a contattare il servizio sono amici o parenti delle vittime che vogliono fornire loro supporto.
Un picco nei contatti si è verificato dopo l’approvazione del Codice Rosso Rafforzato, soprattutto per richieste di chiarimenti sui nuovi strumenti normativi, con particolare interesse per l’ammonimento. Crescono inoltre le segnalazioni di violenza economica, in particolare da parte di donne sopra i 50 anni, ormai escluse dal mercato del lavoro. Si registra anche un aumento delle preoccupazioni di genitori riguardo alle figlie minorenni vittime di violenze da parte di coetanei.
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