Con un’Apu così, sognare è lecito. A Verona i bianconeri hanno sfoderato la miglior partita esterna della stagione, forse la migliore in assoluto, legittimando ambizioni di alta classifica.
Alla vigilia della gara dell’Agsm Forum si parlava del fattore difesa per portare a casa in due punti. Udine invece ha vinto su tutta la linea, dando spettacolo in attacco e concedendo poco o nulla in difesa ai padroni di casa. È stata una partita ai limiti della perfezione, tanto che il secondo tempo è stato una sorta di garbage time, con i veronesi alla deriva e i bianconeri a giocare al gatto col topo. Anche i 30 punti di un superlativo Alibegovic vanno letti al plurale e non al singolare: bravo il capitano dalla mano bollente, ma il merito è di tutti se la palla circola bene e si creano tiri ad alta percentuale.
Un altro tema emerso nella trasferta veneta è l’importanza del rientro di Pini. Anche se ha giocato soltanto 10 minuti, il pivot emiliano ha fatto capire quanto sia importante per la squadra avere quattro lunghi da ruotare sul parquet e non dover adattare giocatori in un ruolo non proprio. Pini, inoltre, ha ricordato quanto possa essere utile in fase difensiva e poco importa se il suo tabellino può sembrare poca cosa: a macinare punti e assist ci pensano gli altri, e nell’Apu Old Wild West di gente con punti nelle mani ce n’è davvero tanta.
Le numerose false partenze recenti avevano creato un certo dibattito, anche se in tre occasioni su quattro Udine era stata brava a raddrizzare partite nate male. Da Ros in settimana ai microfoni Rai aveva ipotizzato che si potesse trattare di un problema legato alle tante partite ravvicinate, che di fatto hanno ridotto il numero degli allenamenti per preparare le gare. Sarà soltanto un caso, ma venerdì sera, dopo un ritorno alla normalità o quasi del calendario, la squadra di Vertemati è entrata in campo con grande ferocia agonistica e di fatto si è impadronita del match in pochi minuti.
