Liquidazione totale, con sconti fino al 50%, per cessata attività. A sorpresa, proprio alla vigilia delle festività natalizie, chiude i battenti dopo 17 anni, la boutique Pavin di via Otto Febbraio, davanti all’ingresso del Bo.
Le serrande abbassate di Pavin arrivano dopo un mese dalla chiusura della filiale di Mps-Ex Antonveneta, che è stata trasferita in via Verdi. Pavin Group, con sede centrale a Vicenza, avrebbe chiuso il negozio davanti all’Università per una riorganizzazione logistica delle sue attività commerciali in centro storico visto che, nel cuore di Padova, mantiene il Pavin Luxury Goods in via San Fermo e il Pavin Elements in via Santa Lucia.
I quattro attuali dipendenti non perdono il posto perché verranno dislocati negli altri negozi del gruppo (in tutto 29), che si trovano, oltre che a Vicenza e a Padova, anche a Treviso, Verona, Bergamo, Trento, Bolzano, Milano, Torino e Udine.
L’edificio è stato diventato di proprietà dell’Università per quanto riguarda i piani superiori, mentre il piano terra è dell’imprenditore Shamouni. Gli spazi lasciati liberi da Pavin non resteranno vuoti per molto tempo perché è stato già reso noto che arriverà un’altra griffe e che avrebbe già firmato il contratto con la proprietà.
La chiusura di Pavin ha immediatamente scatenato prese di posizione da parte degli addetti ai lavori visto il prestigio del negozio. Spiega l’assessore al Commercio Antonio Bressa: «Non conosco i motivi per i quali Pavin abbiamo deciso di chiudere il negozio. Dal punto di vista commerciale è una grave perdita, ma sono convinto che gli spazi verranno presto occupati da altre importanti griffe».
Il commento di Patrizio Bertin, Ascom: «La chiusura di Pavin ci fa capire che, in questo periodo, soffrono non solo le attività commerciali gestite a livello familiare e con pochi dipendenti, ma anche le grandi griffe , sia nazionali che internazionali», afferma il presidente di Ascom-Confcommercio, «L’esempio arriva da via San Fermo, dove la situazione non è più tanto rosea. Sono ancora spente le vetrine dove c’erano la boutique Miu Miu del Gruppo Prada, vicino alla fontana bassa ed anche quella dove c’era Falconeri (Gruppo Calzedonia, ndr) che è stato spostato in piazza Cavour. Stando così le cose, diventa fondamentale che le associazioni di categoria si diano da fare ancora di più, assieme all’assessorato al commercio del Comune, per stare vicino alle esigenze dei commercianti».
I nonni degli attuali responsabili Pavin (Pietro e i due figli) coltivavano il tabacco ed il riso a Grumolo delle Abbadesse. Il papà è un autentico self made man del nordest.
La sua carriera nel settore delle calzature è iniziata come commesso in un negozio del Calzaturificio di Varese e poi, poco a poco, ha aperto un negozio dietro l’altro. Attualmente Pavin Group comprende, oltre ai negozi di lusso del marchio Pavin, anche altre importanti insegne, tra cui Cuoieria, Erba Voglio ed Oregon.