Tra le risposte che il campionato deve dare alla ripresa dopo la sosta, oltre all'ultima spiaggia di Fonseca nella sfida di San Siro con la Juventus, c'è anche quanto sia resistente lo scudo che i Friedkin hanno acquistato scegliendo Claudio Ranieri per il post Juric. Sor Claudio, adorato dal popolo giallorosso che invece è sul piede di guerra con i proprietari americani, gode certamente di un tesoretto non banale di credibilità e benevolenza destinato a non svanire nemmeno in caso di risultati iniziali negativi. E' vero, però, che il calendario della Roma è terribile perché propone in rapida sequenza le trasferte di Napoli e Londra (Tottenham) e poi l'incrocio con l'Atalanta lanciatissima da Gasperini.
Fare pronostici su quale sia la quantità di punti necessari per tenere il naso al di sopra del pelo dell'acqua è impossibile. La domanda è un'altra: quanto reggerà lo scudo di Ranieri in caso di partenza ad handicap in campionato ed Europa League, dove la classifica è tutt'altro che al sicuro?
Dalla risposta a questo quesito transita molto del resto della stagione giallorossa. Dal punto di vista ambientale i Friedkin stanno vivendo il momento peggiore da quando sono sbarcati nella Capitale e il loro credito si è azzerato. La scelta Juric per il dopo De Rossi non ha portato miglioramenti, anzi, ed è stata vissuta con una forte crisi di rigetto da tutto l'ambiente dentro e fuori Trigoria. In campo la confusione è aumentata di pari passo con il numero di giocatori tenuti ai margini del progetto.
Ranieri prima di tutto dovrà intervenire su questo e fungere da normalizzatore e pacificatore. Che Roma bisogna attendersi da subito? Certamente più bassa e compatta, meno votata ai duelli uno contro uno ovunque e che chiarisca per bene le gerarchie in attacco. Un'operazione trasparenza indispensabile per ricucire i rapporti con tutti. Il problema è il tempo: quanto durerà lo scudo di Ranieri? E a quanti colpi - leggasi sconfitte - potrà resistere senza incrinarsi?