«È un viaggio musicale e mentale, prendo lo spettatore per mano e lo porto a spasso. Lo spettacolo ripercorre i tempi lenti della vita, quello dei sogni, dell’innamoramento, degli inganni, dei tradimenti, dell’incanto e del disincanto. Per arrivare poi alla lotta di Mercedes Sosa e la sua rivoluzione gentile, con un paio di brani dal mio ultimo disco “Hasta Siempre Mercedes Sosa” che ha vinto il premio Tenco».
La cantautrice pop jazz Simona Molinari è ospite della stagione musicale del Teatro Pasolini di Cervignano curata da Euritmica, oggi, venerdì alle 20. 45, accompagnata da Claudio Filippini (pianoforte e tastiera), Egidio Marchitelli (chitarre), Nicola Di Camillo (basso elettrico) e Fabio Colella (batteria e chitarra). Un omaggio all’argentina Mercedes Sosa, ma anche un tributo al jazz: in scaletta i successi della cantante napoletana come “Egocentrica”, “La Felicità”, “In cerca di te (sola me ne vò per la città)”, accanto ai classici “Mr. Paganini” di Ella Fitzgerald o “A rose among thorns” di Ennio Morricone.
«Il Friuli Venezia Giulia lo frequento – continua Molinari – la mia più cara amica vive a Udine e mio fratello a Trieste».
Nel repertorio c’è anche un brano di Lelio Luttazzi, “Dr. Jekyll Mr. Hyde”. Il suo legame con il grande musicista e showman triestino?
«Grandissimo istrione, amante di una musica che anch’io amo e racconto anche nel concerto, nella parte jazzistica. Io l’ho conosciuto attraverso sua moglie Rossana che mi ha donato alcuni dei suoi brani, di cui addirittura un inedito. È stata una grande possibilità poter mettere la voce sulla sua musica».
Com’è nata l’idea dell’ultimo album?
«Da uno spettacolo di teatro canzone scritto da Cosimo Damiano Damato che intrecciava brani della musica argentina con monologhi su Mercedes Sosa e Diego Armando Maradona, due icone che sono diventate un po’la voce del popolo».
Di recente ha fatto uscire, invece, una nuova versione del brano “Amore a prima vista” che in origine duettava con Ornella Vanoni.
«Ho ripubblicato quel brano che racconta l’innamoramento, l’idea è di ricostruire il mio primo repertorio rendendolo disponibile online come se i pezzi fossero capitoli di un libro che puoi ascoltare su Spotify».
Oltre a vincere due volte il Tenco, a marzo è stata insignita del Callas Tribute Prize a New York. Che effetto le ha fatto?
«Ho una passione per la musica classica, perché ho cominciato studiandola, e mi ha emozionato ricevere un premio intestato a una donna spettacolare e moderna come la Callas». —