C’è un nome iscritto nel registro degli indagati per la tragedia di Marino Gazzola, l’operaio di 69 anni morto nel primo pomeriggio di martedì in un cantiere di via Molinetto a Refrontolo, dove è in costruzione un nuovo Bed&Breakfast, struttura sempre più richiesta con il boom di turisti fra le colline del Prosecco.
È quello di Yarj Gazzola, 49 anni (difeso dall’avvocato Daniele Panico), legale rappresentante della Gazzola Costruzioni snc di Altivole, l’azienda di cui la vittima era dipendente. Nonostante l’omonimia, il titolare e la vittima non erano parenti. L’accusa nei suoi confronti è di omicidio colposo. I tecnici dello Spisal avrebbero rilevato che nel cantiere dove stava lavorando Gazzola non c’era un parapetto anti-caduta.
Per questo motivo il cantiere è stato sospeso fino all’installazione del parapetto. In ballo c’è ancora la decisione se effettuare o meno l’autopsia su Marino Gazzola.
L’operaio era al lavoro sull’impalcatura del Bed&Breakfast in costruzione quando, per cause in corso di accertamento, è caduto da un’altezza di cinque metri. Non ci sono testimoni oculari che possano dire se Gazzola sia caduto accidentalmente o per un malore.
A lanciare l’allarme è stato uno dei quattro colleghi che lavorava nel cantiere non appena ha visto il corpo del collega nella piastra di cemento sottostante l’impalcatura.
Il cantiere si trova nella strada celebre in zona perché porta al Molinetto della Croda. La famiglia Stival, proprietaria del bar ristorante “Al buon gustaio”, aveva deciso di riqualificare l’area adiacente. I lavori di demolizione di un vecchio capannone, quello che una volta era un piccolo allevamento di galline, da tempo in disuso, erano iniziati a maggio e, secondo i piani della ditta edile di Altivole, sarebbero terminati nel marzo 2027.
I lavori di costruzione del nuovo edificio, una struttura ricettiva con tre camere e appartamenti, un investimento per il futuro e dare ospitalità ai turisti delle Colline Unesco, erano già a buon punto. Si era giunti già alla realizzazione della falda del tetto. Ed è da lì che l’operaio è precipitato sulla piastra in cemento.
Una vita dedicata alla famiglia e al lavoro quella di Gazzola. L’operaio abitava a Caselle di Altivole ed era da poco rientrato al lavoro dopo un mese e mezzo di assenza per malattia perché era stato sottoposto a un’operazione alle anche, logorate da una vita di fatiche nei cantieri.
Da molti anni lavorava per la Gazzola Costruzioni di Altivole, impresa fondata da Federico Gazzola e oggi portata avanti dagli eredi.
Gazzola era già in pensione da anni, ma aveva scelto comunque di continuare a lavorare per l’impresa dove aveva trascorso una vita da operaio edile. Era sempre stato quello il suo lavoro, aveva iniziato in un’altra impresa, vi era rimasto per quattro anni e poi era passato alla Gazzola Costruzioni, impresa storica di Altivole.
E lui era un dipendente storico di quell’impresa edile. Lascia nel lutto la moglie Afra e tre figlie, Ilenia, Katia e Alessia