Il 21 novembre si celebra la Giornata internazionale della televisione, istituita nel 1996 dall’Assemblea generale delle Nazioni unite. La tv, simbolo della comunicazione e della globalizzazione, ha da sempre svolto un ruolo fondamentale nel plasmare l’opinione pubblica su temi di ogni genere. Nata in un’epoca lontana dall’era digitale, quando i canali erano pochi e l’unica emittente nel nostro Paese era la Rai, la televisione si distingueva per contenuti prevalentemente educativi e culturali. L’obiettivo principale era formare e informare la popolazione attraverso programmi scientifici, lezioni di lingua italiana e notiziari di cronaca nazionale e internazionale.
I film, inizialmente, venivano trasmessi solo in orario serale e in numero estremamente limitato rispetto a oggi, mentre erano più frequenti opere liriche e spettacoli teatrali durante la giornata. Nata come bene di lusso, la televisione è diventata nel tempo accessibile a tutte le famiglie, raggiungendo progressivamente un pubblico sempre più ampio. Celebrare il mezzo televisivo con una giornata dedicata significa riconoscerne il profondo impatto storico e sociale: a partire dagli anni ’50 è diventata un bene essenziale per la quasi totalità della popolazione. Questa ricorrenza è anche un’occasione per riflettere sull’evoluzione del ruolo del mass media, passata dall’essere un faro d’informazione a un dispositivo multifunzionale, grazie all’avvento delle smart Tv e alla possibilità di accedere a una vasta gamma di contenuti digitali.
Non più definibile come un semplice canale unidirezionale, la televisione ha assunto il ruolo di piattaforma per accedere a informazioni diversificate, consentendo di ascoltare e confrontare diversi punti di vista su questioni politiche, economiche e di cronaca. La diffusione di notizie nazionali e internazionali attraverso telegiornali e programmi di dibattito politico ha sempre evidenziato il potere della televisione di formare il pensiero collettivo e rendere le persone partecipi degli eventi.
L’avvento delle emittenti private ha garantito un maggiore pluralismo informativo, riducendo i rischi di censura e manipolazione da parte di pochi soggetti. Tuttavia, è fondamentale che anche i canali privati mantengano un alto livello di indipendenza da influenze politiche ed economiche, garantendo un’informazione corretta, di qualità e rispettosa dell’interesse pubblico.
Oggi, oltre ai temi politici, la televisione si concentra soprattutto su contenuti di intrattenimento, come film e serie Tv, influenzando spesso i comportamenti e le aspettative delle persone. Un tema al centro del dibattito resta il controllo dei contenuti sensibili, poiché la visione incontrollata di programmi inappropriati agli occhi dei giovani rischia di impattare negativamente sulla loro crescita formativa.
Da piccolo cubo in bianco e nero, la televisione è oggi un dispositivo sofisticato, divenuto persino un elemento d’arredo oltre che uno strumento informativo. L’avvento di internet e delle piattaforme streaming ha completamente trasformato il modo in cui viene utilizzata. I piccoli schermi hanno rubato il posto ai televisori ingombranti, ora sono i canali social ad essere il principale medium dove i giovani si informano.
Smartphone e tablet, ritenuti più veloci e pratici, hanno in parte soppiantato la televisione tradizionale, offrendo un accesso immediato a contenuti personalizzabili. Piattaforme come Netflix, Amazon Prime e Paramount attirano ormai una vasta fetta di pubblico, grazie a un catalogo variegato e alla possibilità di fruirne anche da dispositivi mobili. Di conseguenza, i canali tradizionali stanno perdendo terreno, nonostante la loro offerta continui a evolversi per adattarsi alle nuove esigenze.
Il mutamento delle modalità di accesso alle informazioni ha avuto un impatto significativo sulla società, portando con sé non solo vantaggi, ma anche svantaggi rilevanti. La preferenza per i nuovi mezzi di comunicazione rispetto ai giornali o ai telegiornali tradizionali ha aumentato il rischio di imbattersi in notizie non verificate, generando le cosiddette “camere dell’eco“. La diffusione di fake news da fonti non professionali e non regolamentate causa una disinformazione di massa. Spesso le informazioni fornite sono frammentarie e tendono a enfatizzare il sensazionalismo, piuttosto che riportare i fatti in modo accurato.
Per questo, è essenziale adottare un approccio critico e consapevole nell’utilizzo di internet, che, sebbene utile per una visione rapida e diversificata delle notizie, rimane meno controllato e affidabile rispetto ai media tradizionali. La giornata internazionale della televisione deve spingerci a riflettere su questi temi e a omaggiare uno strumento che, nonostante le trasformazioni, resta il canale di distribuzione di massa per eccellenza.
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