Si apre un lungo inverno per Francesco Bagnaia. Non tanto a livello di tempistiche, dato che a febbraio la MotoGP ripartirà con i test pre-stagionali di Sepang, quanto a livello di pensieri. Aver ceduto il trono della classe regina già di per sé non può che fare male, ma dopo 11 vittorie è davvero sale sulla ferita per “Pecco”.
Ad ogni modo il portacolori del team Ducati Factory prova, come suo solito, a pensare in maniera positiva e costruttiva. “Sinceramente, non sono a un punto della mia carriera in cui voglio fossilizzarmi troppo ai numeri. Sono un pilota molto giovane e penso di avere ancora 8-10 anni di carriera davanti a me, quindi darò sempre il massimo, continuerò a cercare di essere veloce e forte, con la voglia di migliorare sempre. La cosa più importante sarà aumentare in termini di titoli mondiali. Quello è l’obiettivo”.
Il pilota piemontese, ora trapiantato a Pesaro, torna sul 2024. Una sconfitta da leggere in un modo ben preciso: “Non lo sto considerando come una sconfitta, nel senso stretto del termine, perché imparo dai miei errori. So che abbiamo perso il campionato per colpa di diversi errori e questa è una cosa in cui migliorerò. Non sono preoccupato da questo stop. Faccio un esempio, se guardiamo le statistiche di Marc Marquez, in MotoGP ha vinto 2 titoli di fila, ha perso nel 2015, quindi ne ha vinti 4 di fila. Quindi, non si sa mai”.
Pecco Bagnaia si concentra molto sugli aspetti da limare. Quali sono lo spiega direttamente lui: “La prima cosa che dovrò imparare è capire meglio le situazioni, perché è vero che tre di questi 8 zeri sono arrivati da situazioni strane, ma si può e imparare. Per esempio a Portimao sono caduto dopo un contatto con Marc Marquez, quindi a Jerez con Brad Binder, passando a quello con Alex Marquez ad Aragon. Come si può vedere sono stato messo fuori gioco da altri piloti, ma tutte e 3 erano situazioni che forse avrei potuto evitare”.
Diversi incidenti in questo 2024 per il pilota del team Ducati Factory ma, anche, errori di guida in prima persona. “Quello a Misano-2 è stato uno dei peggiori, perché stavo facilmente arrivando terzo e, con il senno di poi, quei punti avrebbero fatto tutta la differenza del mondo. Quello più difficile da accettare è, però, quello in Malesia, onestamente, perché non stavo sbagliando niente: sono entrato più piano del solito, e forse è stato questo il motivo della caduta. Questo è l’errore più difficile da accettare, senza dimenticare quello all’ultimo giro della Sprint Race a Barcellona quando ero al comando”.
Nel complesso, tuttavia, anche l’inizio della stagione ha inciso a livello di prestazione globale per Bagnaia: “Penso che la parte peggiore del campionato, a parte i miei errori, sia stata la prima parte, perché ho deciso di andare con nuove parti sulla moto, ovvero forcelle e forcellone, e ho perso tempo a livello tecnico. È vero che ho vinto in Qatar, ma fino a Jerez ho fatto fatica ad essere veloce come avrei voluto. Portimao è sempre stata una delle mie piste preferite e anche in quel caso ho fatto molta fatica. Ad Austin poi è stata durissima. Non ero soddisfatto. Non appena abbiamo deciso di tornare al mio set-up standard ho iniziato a sentirmi meglio e la mia annata ha preso il via”.