Una lanterna, per illuminare le edicole, luogo di incontro sociale oltre che di vendita, garanti della democrazia e del pluralismo di idee, «presidio territoriale insostituibile», come ha fatto presente il Sindacato Nazionale Giornalai d'Italia. La chiamata alla mobilitazione è stata accolta anche da Venezia, dove mercoledì sera, 20 novembre, all'edicola delle Guglie, di Alvise Ballarin e Massimo Bonacin, c'è stato un momento di incontro, tra edicolanti ma anche con i cittadini.
Con la terza edizione della Notte delle edicole, la categoria ha chiesto una chiara strategia di difesa del ruolo e del futuro delle edicole, degli edicolanti e delle loro famiglie.
«Ci dev'essere riconosciuto il ruolo sociale che effettivamente rivestiamo» commenta Nicola Fanutti, edicolante a San Zaccaria, sottolineando come, a maggior ragione oggi in un contesto di spopolamento della città, le edicole siano quei pochi presidi cittadini rimasti.
Da qui, quindi, la richiesta di non essere lasciati soli, né dagli editori né dal Governo. «La situazione che si è venuta creare nella filiera editoriale nell'ultimo decennio impone una svolta decisa e un cambio di rotta» ribadiscono gli edicolanti. Tra di loro, Massimo Bonacin lancia una provocazione: «Il nostro dovrebbe essere riconosciuto come un lavoro usurante, soprattutto per chi si trova in un chiostro, tra il caldo d'estate e il gelo d'inverno, esposti alle intemperie tutto il giorno».
Presente all'iniziativa anche l'assessore al commercio Sebastiano Costalonga che ha fatto sapere di essere impegnato sul tema, anche se la strada pare essere ancora lunga e in salita. «Sto lavorando, con i miei uffici e il contributo di Sinagi, ad un nuovo regolamento delle edicole, che verrà presentato entro fine anno, per adeguarlo alle esigenze commerciali, ma anche sociali, sopravvenute. Inoltre è al vaglio lo studio di un progetto da presentare alla soprintendenza per il rilancio dei chioschi attraverso la promozione di importanti eventi».