PAVIA. Le quasi dieci ore di perquisizione dei finanzieri negli uffici dell’Urbanistica a palazzo Saglio si sono concluse con la notifica di un avviso di garanzia. Giovanni Biolzi, 55 anni, dirigente del settore Urbanistica, Edilizia, Patrimonio, Ambiente e Verde pubblico, è indagato per frode nelle pubbliche forniture, in concorso con altri, in relazione ai lavori di piantumazione del parco Moruzzi, a Pavia Ovest, e di riqualificazione dell’area, al confine con il Navigliaccio. Nello stesso filone, venuto alla luce martedì mattina con le perquisizioni dei finanzieri in diverse sedi di società e abitazioni, risulta indagato anche il titolare della ditta Floricoltura Azienda agricola Vivai e Piante di San Donato Milanese, che aveva eseguito i lavori, secondo l’accusa in maniera irregolare.
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La contestazione al dirigente, che aveva firmato la determina per l’assegnazione dell’appalto, è di non avere vigilato sull’esecuzione dei lavori (il pubblico ufficiale, per legge, concorre nel reato se non lo ha impedito pur avendo l’obbligo di farlo).
Il terzo avviso di garanzia
A queste due posizioni si aggiunge quella di Alberto Marchesi (anche lui indagato), ex presidente del consorzio forestale di Pavia e titolare dell’omonima ditta individuale che, per la procura, avrebbe preso in subappalto un parte dei lavori di riqualificazione del parco senza l’autorizzazione della stazione appaltante, cioè il Comune di Pavia.
Nel mirino dei finanzieri sono finite anche due fatture, una da 30.500 euro (per noleggio mezzi movimento terra e forestali), che sarebbe stata emessa senza fornire il servizio, e una da 42.700 euro (per la piantumazione), che sarebbe stata “gonfiata” rispetto a quanto davvero realizzato, allo scopo di consentire alla ditta di San Donato di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto.
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I finanzieri nella giornata di martedì sono rimasti a lungo al lavoro negli uffici del Comune, a palazzo Saglio, nella sede della società di San Donato Milanese e nell’abitazione di un familiare di Marchesi (difeso dall’avvocata Claudia Sclavi). La procura e la finanza mantengono, su questa indagine, il riserbo più assoluto, ma da quanto si è saputo le perquisizioni hanno riguardato anche altre persone. Nei prossimi giorni potrebbero esserci altri sviluppi.
Quali pratiche
Il riserbo riguarda anche le pratiche che i finanzieri hanno acquisito negli uffici del settore che ricade sotto la responsabilità del dirigente. Anche se il filone è legato all’intervento di via Moruzzi va ricordato che questa pratica era stata già acquisita un anno fa, subito dopo l’esposto dei residenti, che avevano sollevato perplessità sull’esecuzione dei lavori.
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Non è da escludere, quindi, che la finanza abbia recuperato anche altro, per verificare il ruolo di alcune ditte emerse nel corso degli accertamenti di questi mesi. Per il progetto del parco di via Moruzzi, che prevedeva un intervento sui percorsi, sulle aree urbani e sull’arredo urbano e anche la piantumazione di 4mila piantine, l’amministrazione comunale aveva bandito 193mila euro e l’appalto era stato assegnato alla ditta di San Donato.
L’intervento era stato portato a termine tra il 2021 e il 2022, quando l’assessore alla partita era il leghista Massimiliano Koch. Il quale, interpellato sui sequestri della finanza, ieri si è limitato a un «no comment». Non ha voluto rilasciare dichiarazioni neppure il dirigente comunale Biolzi.
L’azienda replica
«Il lavoro è stato eseguito alla fine del 2021 e quindi sono passati tre anni: la ditta non ha mai avuto un appalto successivo per la manutenzione di quel boschetto». Per l’avvocato Carlo Tremolada, che difende i titolari della ditta Floricoltura di San Donato Milanese, non deve apparire quindi anomalo se «le piante posizionate tre anni fa abbiano avuto nel tempo dei problemi». L’avvocato precisa che l’importo dei lavori eseguiti era di 143mila euro. «Un appalto dunque modesto – aggiunge l’avvocato –. Non ci risulta peraltro che la ditta abbia compiuto altri lavori per il Comune di Pavia». Di quell’appalto per la riqualificazione del parco Moruzzi la procura contesta una esecuzione dei lavori parziale e quindi la frode nelle pubbliche forniture. Inoltre secondo le ipotesi di reato contenute negli avvisi di garanzia la ditta di San Donato Milanese avrebbe subappaltato alla ditta di Marchesi alcuni interventi, senza però l’autorizzazione del Comune di Pavia.