«Il Museo egizio lavora con associazioni e imprese per abbattere ogni barriera di accessibilità alla cultura», ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giuli nel suo intervento, per l’avvio dei festeggiamenti in occasione del bicentenario della struttura torinese. Il titolare del dicastero ha inoltre proseguito il discorso tenendo a precisare che «il tema dell’accessibilità è al centro dell’agenda di Governo e delle linee orientative della mia azione di ministro».
«Mi piace ricordare lo slogan ‘200 anni di museo Egizio: la memoria è il nostro futuro», ha detto Giuli, rimarcando l’importanza di questo «concetto e suggestione che sentiamo particolarmente nostri in una stagione immiserita dalla banalità e del politicamente corretto». Ma anche «dagli eccessi della cancel culture, con i suoi bellicosi effetti collaterali e la riscrittura polemica e distruttiva del nostro passato».
E ancora. Il ministro ha definito l’edificio culturale come un «gioiello del sistema museale italiano. Il museo Egizio di Torino ci ricorda che le testimonianze archeologiche e storiche sono un patrimonio eternamente giovane da tutelare e valorizzare, conservare e rinnovare», nella certezza che «la memoria non smette mai di dirci chi siamo e di raccontarci quel comune destino col quale ogni persona può e deve riconoscersi».
Il Museo egizio ha compiuto 200 anni, ma stando alle parole di Alessandro Giuli non li dimostra affatto, con la sua «vitalità, sostanziata da progetti, iniziative e interventi. Due secoli di storia con cui la struttura dimostra di guardare al futuro con quella immaginazione. Quella forza creatrice che fu degli antichi. E con quello spirito del lavoro, dell’organizzazione e dell’efficienza, che è dei moderni».
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