Nel piano del traffico allegato al progetto regionale della “Via del Mare” c’è la riduzione del traffico lungo le strade secondarie per l’effetto calamita della superstrada. E c’è anche la riduzione dei tempi di percorrenza da e per il litorale grazie alle due corsie veloci per senso di marcia previste dal tracciato.
Peccato ci sia anche il tappo di Jesolo, irrisolto, per cui tutto il traffico accelerato dall’autostrada finisce in coda.
Lo mettono nero su bianco i tecnici della Mfa Ingegneria, società che ha redatto lo studio del traffico illustrato due giorni fa a Palazzo Balbi dalla Regione. Regione che nell’elogiare l’effetto positivo della nuova superstrada ha sorvolato su quelle pur evidentissime linee rosse riportare nelle tavole tecniche: i segni che indicano gli ingorghi dalla rotonda Frova (quella del Tosano, per intendersi) a Jesolo Lido (pista azzurra e oltre). Senza interventi risolutori – oggi solo “allo studio” – gli ingorghi ci sono oggi e ci saranno domani.
Tre tavole dello studio quantificano l’effetto della Via del Mare sui tre percorso più classici del tragitto dall’entroterra a Jesolo Lido (inteso come centro commerciale Laguna Shopping), ovvero quelli da Treviso, da Casale sul Sile e da San Donà.
Nel primo percorso (Treviso-Jesolo), con traffico intenso, la percorrenza della tratta si riduce dai 90 minuti stimati lungo la Treviso mare o i 105 minuti seguendola vecchia Jesolana e poi la Treviso mare a 45-60 minuti con la futura Via del Mare.
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Risultato simile per il percorso da Casale sul Sile a Jesolo Lido, più limitato invece l’effetto sul traffico da San Donà che comunque cala dai 75-60 minuti impiegati facendo le vie secondarie ai 45 minuti circa spesi se si imboccherà la Via del Mare in zona Caposile.
Nel conteggio dei minuti, stando alle mappe, è prevista anche la coda: quella esterna all’opera Via del Mare; quella che già oggi – e da anni – ingorga il traffico in ingresso a Jesolo Lido; quella che ad oggi non è ancora chiaro come e se verrà risolta e che un domani avrà riflessi sulla stessa autostrada. Lo evidenziano bene gli stessi grafici dei tecnici, colorando di rosso l’ultimo tratto della superstrada, prima del casello di uscita alla rotonda Frova (Tosano), e quelli a seguire.
Se la Via del Mare avrà quindi il pregio di far correre il traffico che oggi si incolonna tra immissioni, svincoli e rallentamenti vari della Treviso mare, avrà comunque l’effetto di far confluire tutti i veicoli in una lunga colonna.
La Regione, con il Comune di Jesolo, ha già avviato il progetto per realizzare una complanare in grado di intercettare il traffico che dalla rotonda Frova punta a Cortellazzo, riducendo il numero dei veicoli che oggi ingorgano Jesolo centro. Ma si tratta di una quota molto minoritaria rispetto alle 38.309 auto al giorno quantificate dai tecnici nel lugli scorso sulla direttrice rotonda Frova-Jesolo Lido. Per smaltire quelle, risolvendo il tappo che paralizza e paralizzerà il traffico per il mare non vi è ancora un piano.
Non è facile, va detto, visto che la conformazione di un litorale in continua costruzione contempla di fatto una sola strada storica (via Roma destra o provinciale Jesolana) dal centro commerciale Laguna Shopping fino a Punta Sabbioni: 17 km seminati di hotel, case, camping.
Di qui i tanti dubbi manifestati in Regione dai sindaci che criticano il progetto ed hanno fatto ricorso al Tar per fermarlo. Il tribunale si esprimerà la prossima primavera.
La Regione a fine mese incasserà il progetto esecutivo, ma è possibile non si muoverà prima delle sentenza, anche perché deve ancora quadrare – a quanto si è inteso – il piano economico necessario alla realizzazione di un project financing da 188 milioni, che ne frutterebbe al privato 261 nei primi dieci anni sui 32 di gestione post cantiere.