L’aumento del costo delle materie prime e del personale costringe Sersa ad aumentare le tariffe per gli ospiti della casa di riposo Gaggia Lante non residenti a Belluno. Si tratta di un terzo degli ospiti, vale a dire una cinquantina di persone.
«La scelta è dettata dalla necessità di garantire sia l’equilibrio economico-finanziario della società sia la coerenza con gli stanziamenti di bilancio del Comune relativi al contratto di servizio», dicono da Sersa.
La società partecipata al 100% dal Comune di Belluno, gestisce la casa di riposo Gaggia Lante di Cavarzano, i servizi di alta protezione per l’Alzheimer e gli stati vegetativi permanenti, oltre ai servizi di assistenza domiciliare, il centro diurno e il segretariato sociale. La proposta di incremento è stata inoltrata a Palazzo Rosso alla fine di ottobre.
La proposta di Sersa, accolta dall’amministrazione comunale, mantiene inalterate le tariffe per gli ospiti della casa di riposo residenti nel capoluogo (già aumentate nel 2022), ma prevede per gli ospiti non residenti una maggiorazione di 2 euro (+3,5%) se già accolti in struttura e di 6 euro (+11%) per i nuovi pazienti.
Previsto anche l’incremento del 25% della tariffa per gli utenti privati accolti senza impegnativa di residenzialità, cioè senza la quota sanitaria regionale: ad oggi sono sette. Le nuove quote della Rsa scatteranno dal 2025.
Attualmente un ospite residente a Belluno con l’impegnativa di residenzialità (cioè con il riconoscimento della quota sanitaria da parte della Regione) e un Isee fino a 8 mila euro può pagare al giorno dai 57,20 euro in camera singola ai 50,70 se la camera ha 3-4 letti; l’ospite con un Isee tra 8 mila e 16 mila euro paga dai 57,70 euro ai 51,20 a seconda che sia in camera singola o tripla; con un Isee oltre i 16 mila euro, si paga dai 58,20 euro in camera singola ai 51,70 euro se i letti sono 3 o 4.
Se un paziente ha soltanto la quota sanitaria di accesso (30 euro dati dalla Regione a sostegno della retta per chi ha i requisiti per entrare nella Rsa, ma non ha ancora ottenuto l’impegnativa di residenzialità), paga dai 63,50 ai 55,90 euro a seconda che sia in camera singola o tripla.
Restano invariate le rette per coloro che sono ospitati nel nucleo Alzheimer (36 euro al giorno), nel gruppo dello stato vegetativo permanente (23 euro) e in quello per gli affetti da Sla (40 euro).
Gli utenti non residenti nel capoluogo, con l’impegnativa di residenzialità (cioè la quota sanitaria a carico della Regione) e già ospiti della casa di riposo, pagheranno due euro in più al giorno rispetto alle quote di chi è residente. L’aumento sale a sei euro al giorno rispetto alla tariffa dei residenti, se l’ospite arriva nuovo nella struttura. I non residenti senza la quota sanitaria riconosciuta dalla Regione, pagheranno non più gli 80,90 euro attuali, ma 100 euro al giorno.
«Abbiamo deciso», sottolinea l’assessore al Sociale, Marco Dal Pont, «di non incidere sui residenti nel nostro comune, applicando invece una maggiorazione per chi viene da fuori, una soluzione che già molti comuni hanno adottato anche nel Bellunese. Abbiamo deciso anche di accogliere persone che vengono da fuori senza impegnativa per andare a coprire eventuali posti vuoti che possano crearsi nella Rsa. Per tutti gli altri non cambierà nulla».