Larimar Annaloro, 15enne di Piazza Armerina, non si sarebbe suicidata, come emerge dai dubbi dell’autopsia e come sostiene da sempre la famiglia. “Non lo avrebbe mai fatto” dice la sorella, Dioslary. “Aveva avuto una discussione pesantissima a scuola con due ragazze, era accaduto tutto verbalmente. Secondo me non è possibile tutto ciò per la scarsa tempistica. Non avrebbe potuto in 40 minuti. Secondo me non si parla di bullismo: Lari è entrata qua a scuola un anno fa ed amava stare qua. Aveva la solarità, era un posto dove amava stare. Il suo rendimento scolastico non calava, anzi, aumentava. Tutti i ragazzini a Piazza Armerina la volevano. Lei era bella, intelligente: non voleva andarsene”, ha detto in una drammatica testimonianza a “Pomeriggio Cinque”.
Larimar aveva collo, addome e piedi legati con una corda dell’altalena. Lo stabilisce l’autopsia che ha trovato sul cadavere i segni delle corde, poi slacciate dalla madre della giovane nel tentativo di soccorrerla. La 15enne aveva però le mani libere, l’osso cervicale non era spezzato e le scarpe erano pulite, nonostante l’albero si trovi in mezzo al terreno. Elementi che alimentano il giallo sul caso e fanno definire agli inquirenti “anomale” le modalità del suicidio.
Bella, indipendente, brava a scuola intelligente, sportiva, la ragazza viene descritta così dalla famiglia. Gli inquirenti, intanto, continuano la ricerca di quelle immagini intime che ritrarrebbero la quindicenne. Circostanza confermata anche dalla dichiarazione di una sua amica di Besozzo, dove la ragazza risiedeva fino allo scorso anno, sua compagna nella squadra di pallavolo. La giovane era stata inserita in una chat con altre compagne ed amiche di Piazza Armerina della quindicenne. Subito dopo la morte della ragazza ha appreso proprio da questa chat che quelle immagini giravano da giorni sui telefoni di tanti ragazzi.
Resta il giallo del 15enne che sarebbe stato al centro della discussione tra Larimar e una compagna di scuola. Il giovane è stato aggredito, sabato scorso, da un gruppo di coetanei. Al ragazzo, preso a schiaffi, sarebbe stato rimproverato di essere l’autore delle immagini intime della adolescente che potrebbero essere state, secondo gli inquirenti, alla base della sua decisione di togliersi la vita. Ammesso che Larimar si sia davvero tolta la vita e non sia stata uccisa.
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