Medici e infermieri trevigiani mercoledì 20 novembre sono in sciopero. A rischio centinaia di prestazioni, dalle analisi di laboratorio agli interventi chirurgici programmati, ma anche visite specialistiche, servizi assistenziali, prestazioni infermieristiche e ostetriche, anche a domicilio. Saranno in ogni caso garantite le prestazioni d’urgenza.
Lo sciopero è stato proclamato a livello nazionale dai medici e dirigenti sanitari di Anaao Assomed e Cimo-Fesmed, nonché dal sindacato delle professioni infermieristiche Nursing Up, per denunciare le criticità delle professioni cliniche e assistenziali, a cominciare dalla mancanza di retribuzioni e risorse adeguate, ma anche il disagio legato alla carenza di personale che vede da qui al 2026 la necessità di individuare circa duecento infermieri per garantire la funzionalità degli ospedali del nostro territorio.
A scatenare la dura presa di posizione dei sindacati è stato il recente varo della Legge di Bilancio, che prevede aumenti salariali ritenuti insufficienti dai sindacati del settore per trattenere il personale, motivarlo e creare appeal per i futuri professionisti.
Attualmente i medici e gli infermieri nel nostro Paese ricevono stipendi tra i più bassi d'Europa, ma fra i motivi principali della protesta del 20 novembre ci sono anche il mancato finanziamento dei contratti di lavoro, la mancata detassazione della retribuzione, l’incompiuta depenalizzazione dell’atto medico e sanitario, l’assenza di risorse per l’immediata assunzione di personale all’interno dei reparti e nelle strutture del territorio.
Tra le altre ragioni della mobilitazione, che si preannuncia massiccia e coinvolgerà anche i professionisti della Marca, si aggiunge anche la richiesta di sospendere l’attivazione della figura dell’assistente infermiere, rispetto alla quale mancherebbero ancora un chiaro inquadramento contrattuale e un’adeguata definizione salariale.