È finito ad alta velocità e per cause ancora imprecisate sullo scoglio Bračići, a poca distanza dall’isola di Premuda, tappa della tratta che collega Zara e le isole di Selve, Ulbo e la citata Premuda. Dopo il duro impatto, sul catamarano Princ Zadra, con a bordo una settantina di passeggeri che dalla città del maraschino stavano dirigendosi verso le predette isole del suo arcipelago, è subentrato il panico, con urla, imprecazioni, lamenti, il pianto di persone spaventate, anche ferite.
Erano le 18 e 15 di ieri, quando il popolare catamarano – noto anche a non pochi turisti italiani, specie triestini – si è incagliato non lontano da Premuda e dopo essere salpato alle 17 dal vecchio porto di Zara. Al momento dell’arenarsi, il buio era già calato da tempo, il che ha reso ancora più complicata la drammatica situazione. Il Princ Zadra (Principe di Zara) si è come adagiato su un fianco e a qualcuno è venuta in mente la tragedia della Costa Concordia. A prescindere dall’oscurità, gli abitanti di Premuda – udito il rumore dell’incagliamento – non si sono persi d’animo, precipitandosi sul luogo dell’incidente a bordo delle proprie barche, dando una straordinaria prova di solidarietà.
Molti passeggeri sono stati tratti in salvo su piccole imbarcazioni e portati a riva, mentre sul posto dell’incagliamento si è diretto subito il traghetto Vladimir Nazor dell’armatrice fiumana Jadrolinija, per soccorrere passeggeri ed equipaggio.
Ieri sera il Nazor stava espletando il collegamento sulla Lussinpiccolo – Premuda – Selve – Ulbo – Isto – Zara e dopo aver raccolto i passeggeri li ha trasportati nella città dalmata.
Va rilevato che il Princ Zadra appartiene alla compagnia privata zaratina Miatours, nata nel 1992: il catamarano arenatosi è stato costruito nel 1989 in Norvegia, è lungo 34 metri, largo 9 metri e mezzo e può trasportare fino a 300 passeggeri.