Si fanno spesso progetti di empowerment femminile in ambito STEM. Le discipline matematiche, infatti, sono da sempre motivo di cruccio per tutti gli osservatori di settore: troppo spesso il gender gap viene evidenziato, sia nel numero degli iscritti alle facoltà, sia nel numero di laureati e di persone che sfruttano i propri titoli per entrare nel mondo del lavoro. Sicuramente, una buona notizia per spingere verso un maggiore equilibrio di genere anche nel settore delle discipline STEM arriva dal rapporto Icils 2023, che dimostra come – a livello di competenze digitali – le ragazze abbiano ottenuto punteggi più alti rispetto ai loro coetanei. Questo avviene sia a livello globale, sia a livello italiano.
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«In quasi tutti i Paesi partecipanti – si legge nella sintesi del report – le ragazze hanno ottenuto punteggi significativamente superiori dei ragazzi in CIL. In media tra i Paesi, nella scala CIL, le studentesse hanno ottenuto 486 punti, mentre gli studenti maschi hanno ottenuto 467 punti, con una differenza statisticamente significativa di 19 punti. In Italia la differenza di genere in CIL è a favore delle ragazze che ottengono il punteggio medio di 500 punti contro 482 dei ragazzi, con un vantaggio di 18 punti sulla scala».
Il report, però, ha analizzato anche la capacità di pensiero computazionale. Da quel punto di vista, le differenze rilevate sono a vantaggio dei ragazzi, anche se il gap non ha un valore statisticamente notevole. Il punteggio dei ragazzi, in Italia, è stato di 485, mentre le ragazze hanno ottenuto una valutazione di 478 punti. Ovviamente, il tutto va inquadrato nel proprio contesto familiare di riferimento (come si vedrà in un altro articolo del monografico di oggi). Laddove il ragazzo o la ragazza viva un ambiente familiare più stimolante, ottiene un punteggio più alto.
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