“Lo studio del medico dove è stata operata Margaret Spada, non risulta autorizzato per attività procedurali”. È quanto comunica il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. La 22enne originaria del Siracusano, è morta al Sant’Eugenio dopo aver effettuato l’anestesia locale per un intervento di rinoplastica nell’ambulatorio di un centro medico della Capitale, in zona Eur.
“Daremo agli investigatori e ai Nas tutte le informazioni. Da una prima analisi, non ci risulta un’autorizzazione sanitaria valida. Queste sono le informazioni che ho assunto in via sommaria. Gli uffici stanno approfondendo”, afferma Rocca a margine di una conferenza al Sant’Andrea.
“Queste cose sono una vergogna. I medici per primi sanno che l’autorizzazione sanitaria, che non riguarda l’accreditamento, serve per poter svolgere una qualsiasi attività sanitaria di carattere privato. Sono requisiti minimi essenziali per la saluta della gente. Il mancato rispetto di queste norme è una violazione e un insulto alla stessa professione medica”, sottolinea il governatore del Lazio, che è stato anche presidente della Croce rossa.
Al policlinico di Tor Vergata si svolgerà in queste ore l’autopsia sul corpo di Margaret Spada. Il legale della famiglia della giovane, si legge su LeontinoiNews, Alessandro Vinci, di ritorno dalla Capitale ha dichiarato: “La cosa assurda è che comunque si trattava di un intervento di routine e che una ragazza di 22 anni tornerà a casa dentro una bara. Questo per la famiglia è inaccettabile. Io andrei cauto a parlare di sala operatoria, non ci trovavamo certo in una struttura ospedaliera: è un ambulatorio, un centro medico. I familiari chiedono di conoscere circostanze e cause che hanno provocato la morte della figlia. Ho chiesto che venga eseguito anche l’esame tossicologico per accertare i principi attivi, la concentrazione e la quantità del farmaco iniettato. I due medici- ricorda sempre la testata – sono accusati di omicidio colposo e per i due potrebbero scattare altre accuse, anche profili amministrativi, relativi alla struttura dove è avvenuto il fatto”.
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