IVREA. Auto parcheggiate sui prati, sporcizia, spazzatura abbandonata e persino casi di danneggiamento o tentato avvelenamento degli alberi del quartiere. È quanto denunciato da Gabriel Piccagli, presidente di Bellavista Viva, l’associazione che, attraverso il lavoro dei Volontari del verde, gestisce gli oltre 100mila metri quadri di patrimonio arboricolo del quartiere alla periferia sud di Ivrea. «Da tempo ormai segnaliamo il protrarsi di episodi illeciti all’interno del quartiere, ma adesso stiamo esagerando – afferma Piccagli –. In questi giorni, oltre alle solite macchine parcheggiate impunemente sul verde pubblico e alla spazzatura gettata nei prati, ci sono giunte segnalazioni di episodi nei quali degli alberi sono stati danneggiati deliberatamente. In un caso un residente si sarebbe avventato sulle radici di una quercia di 15 metri con un’accetta, parrebbe per il solo fatto che le foglie si accumulavano nel suo giardino. In un altro ci sarebbe stato il tentativo di avvelenare una pianta posta davanti all’abitazione e ritenuta non sicura».
Un comportamento verso il quale l’associazione non ha intenzione di rimanere indifferente: «Noi siamo responsabili dei circa 700 alberi del quartiere, divisi tra piccolo, medio e alto fusto – spiega Piccagli –. Ognuno di essi è censito, monitorato e posto nel rispetto delle norme di sicurezza. Quando si presentano problemi di questo tipo abbiamo l’obbligo di segnalarli all’ufficio del verde o all’assessore competente nei casi gravi. Non possiamo permettere che passi il messaggio per cui è lecito danneggiare una pianta perché posta davanti alla propria abitazione. Invito anzi i cittadini a segnalare, anche in forma anonima. episodi illeciti di questo tipo a me o all’associazione».
Come fa notare però il presidente di Bellavista Viva, il problema è anche e soprattutto culturale: «Si tratta di comportamenti che, oltre a essere illegali, sono anche irrispettosi verso il lavoro dei volontari - continua Piccagli -, il quale andrebbe invece apprezzato e valorizzato, perché portato avanti da persone che si ritagliano ore di tempo durante la settimana per curare il quartiere in cui vivono» Attraverso un patto di valorizzazione stipulato col Comune e rinnovato nel 2020, i Volontari curano il verde pubblico del quartiere Bellavista in maniera capillare: il taglio dei prati, la potatura dei polloni, la pulizia dei cordoli e la segnalazione dei problemi degli alberi sono solo alcuni dei lavori che l’associazione svolge, a fronte di un contributo comunale pari a 20mila euro l’anno. «Oltre a essere un bell’esempio di comunità consapevole e di quartiere che si autogestisce, parliamo di un bel risparmio in termini di fondi pubblici – sostiene Piccagli –. Dei 20mila euro, circa 6mila vengono utilizzati per un anno di carburante, altrettanti per le manutenzione, 600 euro per l’affitto di locazione del magazzino, e 550 per la copertura assicurativa dei volontari. Il lavoro è tutto volontario. Se il Comune dovesse pagare 20mila euro l’anno un’azienda per coprire i 100mila metri quadri di area verde a Bellavista, questa verrebbe 4 volte all’anno a fare un taglio. I volontari tagliano l’erba e raccolgono le foglie ogni 12 giorni, la cura e la pulizia del verde sono portati avanti minuziosamente, obiettivo impensabile per un’azienda. È importante responsabilizzare i cittadini perché supportino i volontari, cercando anche di far capire che il verde pubblico è un bene comune e un vantaggio per tutti, e come tale va curato: per fare un esempio, d’estate le piante abbassano la temperatura in quartiere di 4 gradi rispetto al centro della città». Lorenzo Zaccagnini