Santa Giustina piange… il suo Giaci. Un’istituzione del paese, un imprenditore che dimostrò a più riprese di avere una visione lungimirante, portando avanti e innovando un locale tutt’ora punto di riferimento in Valbelluna, soprattutto per quel che riguarda il servizio di cocktail bar.
All’ora di pranzo di lunedì 21 ottobre, nell’ospedale Santa Maria Maggiore di Feltre, nel giorno del suo 82° compleanno, si è spento Giacinto Dalla Mora, colonna portante del Bar Giaci. Fatale il peggioramento delle condizioni di salute che lo avevano portato negli ultimi tempi a essere ricoverato proprio nel nosocomio feltrino. Lascia la figlia Elena - che da fine anni 90 gestisce il locale assieme al marito Fabrizio - i nipoti Lorenzo e Lucrezia e il fratello Tiziano. Poco meno di un anno fa, venne peraltro a mancare il terzo fratello, Sandro.
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Fino a qualche settimana fa era pressoché impossibile non trovarlo all’interno del bar santagiustinese a bere un caffè e a chiacchierare con gli amici di sempre, oppure vederlo impegnato nel cortile sul retro in piccoli lavori di manutenzione. Abitava al piano superiore, in quella che era davvero casa sua.
Giaci Bar, nella versione che tutti conosciamo, è testimone di una storia imprenditoriale lunga ben 55 anni. Ma in realtà affonda radici ancor più storiche, in quanto – come aveva ricordato lo stesso Giacinto in un’intervista al Corriere delle Alpi datata 2019 in occasione del compleanno del mezzo secolo – l’apertura di un bar proprio a due passi dalla chiesa risaliva addirittura al diciannovesimo secolo. Idea del nonno Angelo Muraro: allora era l’Osteria al Pont, trovandosi a due passi dal torrente Veses.
In seguito la gestione venne presa da mamma Sara, fino a quando nel 1969 fu avviato un proprio restyling comprensivo della ricostruzione totale dell’edificio. Inizialmente, il nuovo bar fu gestito da Giacinto assieme al fratello Tiziano, poi nel 1975 la gestione gli rimase in capo in via esclusiva. Nel frattempo, nel 1969, si era sposato con Ester: «A lei all’inizio non piaceva stare al bar», raccontava Giaci cinque anni fa. «Le cose però prendono sempre risvolti diversi, inattesi. Passando il tempo si è affezionata a locale, clienti, diventando punto di riferimento. Se Giaci è il locale conosciuto tutt’ora molti dei meriti sono suoi. Sceglieva personalmente bariste, arredi e quant’altro». La signora Dalla Mora mancò improvvisamente nel 2009 e il dolore non fu semplice da superare, ma per fortuna il conforto della famiglia si rivelò un valido alleato.
Tornando al bar, a inizio anni 80 Giacinto comprese che era necessario guardare al futuro e distinguersi dalle altre osterie così diffuse in provincia. Seguì dunque un corso a Venezia per imparare a realizzare i cocktail. Fu la svolta: anche dalla provincia di Treviso giungevano avventori per sorseggiare qualcosa di diverso in compagnia, meglio ancora se d’estate sulla terrazza esterna.
Oggi Giaci rimane il punto di riferimento in Valbelluna per giovani e meno giovani e d’ora in poi consultare il listino cocktail riporterà sempre alla mente chi, allora, ebbe la vincente intuizione. «C’è poco da dire, o meglio ci sarebbe tanto da dire», afferma Elisabetta Dal Pan, assessore con delega alle attività produttive e titolare del punto vendita Luzzatto Gioielli che si trova proprio di fronte a Giaci, sull’altro lato della statale. «Lui e la moglie Ester furono l’esempio di ciò che significa essere grandi lavoratori: trascorrevano ore e ore al bar pur di soddisfare tutte le esigenze dei clienti. Santa Giustina perde un amico e un innovatore, il quale seppe costruire il futuro della propria attività portando i cocktail in un paese al di fuori dei centri più popolati. Giaci ha dato vitalità al nostro territorio, facendosi conoscere dappertutto. Ancora oggi, per spiegare a chiunque dove si trova il mio negozio di famiglia basta dire “davanti a Giaci”. Non ce l’aspettavamo proprio questa notizia. Ci stringiamo alla famiglia e a chiunque gli abbia voluto bene».