Sta venendo scritta una nuova pagina nella già poco edificante storia di Ryan James Wedding ex snowboarder canadese, che – ormai da anni – fa parlare di sé per le “imprese” criminali. Nato nel settembre del 1981 a Thunder Bay, l’ontarien ha vissuto una carriera più che dignitosa da atleta, nella quale spiccano due medaglie ai Mondiali junior e la partecipazione ai Giochi olimpici di Salt Lake City 2002.
La sua attività agonistica si è però fermata qui. In compenso è cominciata una ben più lunga avventura nel mondo dei fuorilegge, settore sostanze stupefacenti. Già nel 2010, Wedding era stato arrestato in California con l’accusa di essere un uomo chiave in un’organizzazione legata alla mafia russa che commerciava cocaina e marijuana, oltre a riciclare denaro, tra la Colombia e il British Columbia.
Una condanna a 4 anni, evidentemente, non ha fermato l’ex rider. Anzi, ha successivamente portato al capitolo che sta venendo vissuto in questi giorni. Wedding si sarebbe difatti messo in proprio dopo essersi trasferito in Messico. Secondo le autorità statunitensi, sarebbe addirittura divenuto il capo di un cosiddetto drug cartel, essendo ricercato per traffico di droga (ça va sans dire) e omicidi.
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Lo snowboard e il suo socio “in affari” Andrew Clark avrebbero ordinato l’assassinio di due cittadini indiani, tendendo loro un agguato nel momento in ci sono entrati negli Stati Uniti. I sicari avrebbero però sbagliato persone, uccidendo una coppia che nulla centrava con i loschi traffici.
Clark è stato arrestato, Wedding è ancora in fuga dopo aver lasciato dietro di sé 1.800 kg di cocaina, più di 250.000 dollari in contanti e un patrimonio di 3.200.000 dollari in cripto valute! Non è uno spin off canadese di Narcos. È la cruda realtà dei fatti. Da atleta olimpico a signore della droga. Succede anche questo, nel mondo d’oggi.