Rift valley fever e Crimean-Congo Haemorrhagic fever. Sono solo due fra i molti virus presenti in Africa che potrebbero presto raggiungere l'Europa se non combattuti per tempo. Più in generale: la salute dell'Africa è fondamentale anche per quella europea. Questa l'opinione del Direttore Generale dell'Istituto zootecnico sperimentale di Teramo, Nicola D'Alterio, espressa in chiusura dell'evento scientifico "One Health Award".
L'Istituto è stato nominato dal Ministero della salute come Centro di referenza Nazionale per lo studio e l'accertamento delle malattie esotiche degli animali. Uno degli obiettivi principali dell'Istituto zootecnico sperimentale di Teramo (IZS) è quello di sequenziare e studiare i nuovi virus provenienti dall'Africa al fine di sconfiggerli o ridurne la pericolosità prima che raggiungano l'Europa e il nostro Paese. L'evento scientifico, svoltosi dall'11 al 13 ottobre nella città di Teramo ha sottolineato come dalla salute dell'Africa dipenda anche la salute di tutto il pianeta; nel 2050 vivranno infatti nel continente nero più di 2 miliardi di abitanti. Alla luce delle precarie condizioni igienico sanitarie in cui versa il continente occorre dunque intervenire tempestivamente, affinché l'Africa non diventi terreno fertile per la nascita e lo sviluppo di nuovi virus.
Fra gli ospiti dell'evento anche John Nkengasong, virologo e consulente dell'amministrazione Biden per le malattie infettive, il quale ha affermato che "siamo di fronte a una crisi globale" perché ciò che prima era locale ora oltrepassa ogni confine. "Abbiamo affrontato molte emergenze, dando un contributo determinante al Servizio Sanitario Nazionale, sempre con un approccio multidisciplinare", ha aggiunto il Direttore Generale dell'IZS D'Alterio, "conoscete il nostro lavoro nel corso della pandemia di Covid 19, sul fenomeno dell'antibiotico-resistenza, nello studio e nel contrasto delle malattie trasmesse da vettori che rappresentano un'emergenza sanitaria, come West Nile Disease e Dengue".