Le fioriere usate come contenitore per la droga. Trenta grammi di cocaina, ben centoventi dosi per la precisione, pronte ad essere smerciate ai consumatori interessati a comprare stupefacente e ben nascosti sotto le foglie e il terriccio.
Un luogo apparentemente insospettabile. Succede anche all’interno degli spazi dell’M9, cuore di Mestre. In manette è finito un 28enne di origini tunisine, scoperto dalla polizia locale e portato davanti al tribunale di Venezia per il processo per direttissima. Nei suoi confronti, il giudice Cattarossi ha stabilito una pena (sospesa) di un anno e due mesi più una multa da mille e quattrocento euro.
L’intervento risale a domenica sera, intorno alle venti, nei pressi dell’M9. Si tratta di un’area da tempo sotto la lente d’ingrandimento della polizia locale, viste le tante segnalazioni di spaccio a cielo aperto negli ultimi anni. Nel caso specifico, una pattuglia di passaggio ha assistito da lontano a strani movimenti compiuti da un uomo, in compagnia di un altro, il quale spesso e volentieri si alzava da una panchina per raggiungere una vicina fioriera. Un traffico sospetto. Così gli agenti hanno aspettato il momento propizio e si sono avvicinati ai due.
Con la scusa di un controllo, gli agenti hanno trovato all’interno della fioriera trenta grammi di cocaina, l’equivalente di centoventi dosi pronte ad essere vendute. Come non bastasse, sempre all’interno della fioriera sono stati trovati anche un bilancino e alcuni dischi di cellophane. Insomma, tutto l’armamentario necessario per il confezionamento della droga.
L’uomo, 28 anni, è stato così ammanettato dagli agenti della polizia locale intervenuti sul posto mentre controllavano l’area dell’M9 ed è stato portato in stato di arresto alla centrale del Tronchetto, dove ha trascorso la notte di domenica. Nella mattinata di lunedì 14 ottobre è stato portato davanti al tribunale di Venezia dove si è celebrato il processo per direttissima. Nei suoi confronti, il giudice ha convalidato l’arresto. Nei suoi confronti hanno pesato anche diversi precedenti di polizia. Il giudice Cattarossi ha infine disposto una condanna a quattordici mesi complessivi (pena sospesa) e una multa per complessivi mille e quattrocento euro.