L’incondonabile condono per l’assessore al condono. È lo scioglilingua che mette in imbarazzo la giunta di Massa Lubrense e in moto la Procura di Torre Annunziata. C’è un’ordinanza di demolizione di abusi contestati all’assessore alla tutela paesaggistica e al condono Domenico Tizzano. Ci sono una serie di carte e aerofotogrammetrie dalle quali emergerebbero ipotesi di falso dietro alla sanatoria ottenuta con l’accusa di aver truccato le date. E per non farci mancare niente c’è un provvedimento di sequestro di via Cava, la via dove si trova l’immobile al centro della tempesta. Lo hanno notificato i carabinieri di Massa Lubrense il 9 ottobre, cinque giorni dopo l’ordinanza di demolizione firmata dal dirigente dell’Utc Giuseppe Maresca. È l’ufficializzazione dell’esistenza di un’inchiesta che presto collegherà le due vicende, se non è già avvenuto. Mentre l’assessore, incredibilmente, resta al suo posto: non si dimette, si dice sicuro che chiarirà tutto, e per il momento il sindaco Lorenzo Balducelli non lo ha revocato. Peraltro, sono mesi che gli assessori operano senza deleghe, azzerate e mai redistribuite. Sulla consuetudine che ognuno ha continuato a seguire le cose che seguiva prima.
Ma andiamo con ordine. Nel comune della penisola sorrentina è successo che i carabinieri, verificando la regolarità delle opere e dei cantieri dei lavori pubblici in corso in via Cava, si sono imbattuti in un immobile che dalle aerofotogrammetrie risulterebbe parzialmente realizzato solo dopo il 2012. Dai controlli hanno scoperto che quella casa a due piani aveva incassato, nel 2017, la sanatoria edilizia varata dal governo Berlusconi nel 1994. Per ottenerla, era necessario dichiarare che l’edificio era stato realizzato prima del 31 dicembre 1993. Dunque, quel condono sarebbe il frutto di un imbroglio sulle date. Per inciso, Tizzano è un ingegnere, e dal 2016 al 2020 è stato il professionista esterno incaricato dal Comune per fornire servizi tecnici specialistici di supporto al RUP per la definizione dell’istruttoria delle pratiche di sanatoria edilizia. Proprio nel periodo in cui ha goduto dell’ok al suo condono.
La polizia giudiziaria ha trasmesso la relazione all’ufficio tecnico comunale di Massa Lubrense. Ed il dirigente Utc, sulla scorta della documentazione ricevuta, ha redatto e affisso sull’albo pretorio on line l’ordinanza. È la numero 194. Due i destinatari: l’assessore in qualità di proprietario e committente dei lavori, il padre in qualità di richiedente “la concessione edilizia in sanatoria del 5 ottobre 2017”.
Eccone un estratto: “…il corpo di fabbrica, articolato su due livelli con copertura a più falde inclinate, insistente in particella catastale 757 del foglio 12, per il quale è stata rilasciata Concessione Edilizia in Sanatoria 51/c del 05.10.2017, non si rileva dal rilievo satellitare che riporta data acquisizione immagini 09.2007 e 12.2012, a quello datato 06.2013 e 08.2014: in questi ultimi si rileva una sagoma di manufatto e/o pergolato insistente sull’area di sedime del manufatto oggetto d’accertamento”. Poi si legge: “ Inoltre tale corpo di fabbrica non si riscontra dalla restituzione cartografica del rilievo aerofotogrammetrico riferito al gennaio 1997 effettuato dalla Società AEROTOP2000, che si allega, pertanto tale corpo di fabbrica non può essere oggetto di sanatoria edilizia e non può essere stato realizzato nel periodo indicato nella relativa documentazione tecnica – amministrativa, di cui alla Concessione Edilizia in Sanatoria n.ro 51/c, tra il 16.03.1985 ed il 31.12.1993, quindi abusivamente realizzato in epoca successiva, pertanto non assentibile, in quanto illegittimo sotto il profilo ambientale ed urbanistico”. L’ordinanza ingiunge a demolire o ripristinare, ma non è accompagnata dalla revoca della concessione in sanatoria.
L’opposizione di Azione in Comune ricorda che su loro input in bilancio furono inseriti oltre 600.000 euro di sanzioni per le inottemperanze alle demolizioni. “Un importo minimo rispetto alla realtà del fenomeno, ma il riscosso è stato zero” commenta il consigliere Michele Pollio.
L'articolo “Quell’immobile non poteva essere sanato”: ordinanza di demolizione (e sequestro) per l’assessore con delega al condono edilizio proviene da Il Fatto Quotidiano.