Superare i rancori, costruire la riappacificazione. Concretamente. Non è un’esagerazione affermare che, sabato in viale XX Settembre, è iniziata la Capitale europea della cultura perché la cerimonia di scopertura del pannello dedicato a Norma Cossetto (1920-1943) e Milojka Štrukelj (1925-1944), «studentesse del liceo classico, giovani vittime di opposte ideologie», ha lanciato una serie di potenti messaggi: l’ammissione delle reciproche colpe del passato, il rispetto per il dolore altrui e la volontà di costruire un futuro diverso, di Pace. Che, poi, sono gli elementi fondanti di Go!2025.
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L’ha rimarcato Maria Grazia Ziberna, presidente dell’Anvgd di Gorizia, definendola apertamente «iniziativa di riconciliazione per dimostrare, assieme agli sloveni, che c’è vicendevole rispetto. Come è doveroso ammettere le colpe del nazifascismo e il valore della Resistenza con la “R” maiuscola - ha rimarcato -, altrettanto doveroso è riconoscere i crimini contro gli italiani. Norma Cossetto e Milojka Štrukelj non vengono accostate qui perché hanno una storia simile, bensì perché entrambe hanno frequentato il Classico e sono morte giovani, troppo giovani». Ha ammesso che non tutti sono «pronti a questo passo» ma «è giunto il momento di riconoscere, da entrambe le parti, le reciproche colpe».
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Il sindaco Rodolfo Ziberna ha fatto un passo ulteriore. Ha parlato di «obbligo morale e etico». «Ci sono mal di pancia da una parte e dall’altra. Noi rispettiamo il pensiero altrui ma il nostro compito è di accelerare momenti come questo. Quello di oggi è un piccolo passo ma importantissimo per la comunità del confine orientale. Gorizia sarà Capitale europea della cultura nel 2025, insieme a Nova Gorica, perché siamo partiti anche da questo. Lo dobbiamo non tanto a noi, quanto ai nostri figli e ai nostri nipoti se vogliamo creare per loro un mondo di pace, benessere, coesione e collaborazione, nel ricordo certamente delle nostre radici, della nostra storia, delle nostre tragedie ma, per forza di cose, dovendo guardare avanti».
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L’iniziativa, del resto, aveva come nobile obiettivo quello di superare le contrapposizioni, andando ad unire le due giovani vittime, ex alunne del classico Dante Alighieri, sul pannello esterno collocato sul marciapiedi antistante la scuola. Il significato? Dare un senso compiuto alla memoria complessiva e non solo di parte. Un concetto ripreso da Walter Bandelj (Sso-Confederazione delle organizzazioni slovene). «Il nostro lavoro non finisce qui - la sua sottolineatura -. Dobbiamo continuare su questa strada con coraggio e caparbietà. Sì, è la strada giusta». Livio Semolič, anima dell’Skgz (Unione economica culturale slovena) non ha esitato a definire la cerimonia «un momento storico. Essere riusciti, fra le molteplici tragedie e i molteplici distinguo, a organizzare questo evento significa aver compreso l’alto valore della Pace». E il pensiero è corso ai presidenti Sergio Mattarella e Borut Pahor, mano nella mano, a Basovizza. L’immagine dei due Capi di Stato, in silenzio e immobili prima alla foiba, nel ricordo degli italiani trucidati dai partigiani di Tito, e poi al monumento ai morti sloveni, fucilati dai fascisti, è stato un gesto senza precedenti. Che è stato ricordato anche dal presidente nazionale Anvgd Renzo Codarin il quale ha rimarcato che «i nostri popoli sono stati vittime di due totalitarismi terribili: il nazifascismo da una parte, il comunismo dall’altra».
Grandi applausi e un po’ di commozione al momento dello scoprimento del pannello, dopo la benedizione impartita da don Fulvio Marcioni. A margine della cerimonia - che ha registrato in apertura una breve contestazione da parte di pochi esponenti di CasaPound che hanno srotolato uno striscione con la parola “Vergogna”-, il sindaco di Nova Gorica Samo Turel ha esaltato questo momento definendolo «giusto e dovuto. Stiamo lavorando assieme per Go!2025 e la collaborazione è la strada, giusta, che abbiamo intrapreso».
Ha voluto presenziare anche Tarin Turk Cink, vicepreside delle scuole elementari di Nova Gorica intitolate proprio a Milojka Štrukelj. «È bene - le sue parole - ricordare per non commettere gli stessi sbagli del passato. Occorre rispettare gli altrui pensieri e guardare avanti»