Sempre di corsa. Terminata la straordinaria finale dell’ATP 500 di Pechino, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner hanno viaggiato insieme di notte (in jet) per raggiungere Shanghai, meta che ospita il penultimo Masters 1000 dell’anno. “Ho fatto tutto correndo” – fa sapere il murciano raccontando del frangente trascorso tra l’ultimo atto (vinto) nella capitale cinese e il suo arrivo a Shanghai. “Siamo atterrati in super ritardo, quindi non sono riuscito a dormire quanto volevo”.
Almeno, lui e Jannik avranno una giornata in più per riposare e per adattarsi alle veloci condizioni dei campi. Il primo avversario di Carlos sarà subito un tennista di casa: il tanto giovane quanto pericoloso Juncheng Shang, recentissimo vincitore all’ATP 250 di Chengdu. “Ha un grandissimo potenziale” – le parole di Alcaraz alla vigilia del match contro il giocatore cinese. Andiamo quindi ad ascoltare le dichiarazioni del numero 2 al mondo nella conferenza stampa pre-torneo.
D: Tu e Jannik state costruendo una grande rivalità e allo stesso tempo sembra che siate buoni amici. Potresti raccontare un po’ di più su questa tematica?
Alcaraz: “Non parliamo moltissimo quando siamo in giro, ma abbiamo un buon rapporto fuori dal campo. Credo che entrambi rispettiamo moltissimo l’altro, sia come persona che come tennista. Quando dobbiamo viaggiare tra i tornei, però, noi chiaramente stiamo con i nostri rispettivi team. A volte, quando riusciamo, chiacchieriamo un po’ di altre cose che esulano dal tennis. Ma non moltissimo. Andiamo d’accordo, ma non siamo amici stretti. Credo però che il rispetto che proviamo l’uno per l’altro ci metta nella posizione di avere un buonissimo rapporto”.
D: Riguardo il tema del calendario tennistico hai già detto la tua opinione. Pensi di aver recuperato le energie dalla finale di Pechino? Come ti senti ora?
Alcaraz: “Il calendario tennistico è molto denso, ma dobbiamo abituarci o almeno credo che dobbiamo farlo. La finale è finita alle 20:30/21 e dopo non ho avuto tempo di fare altro. Sono andato al circolo prima della partita con tutti i bagagli, perché sapevo che avremmo dovuto correre dopo il match per prendere il volo che ci ha portato a Shanghai. Siamo arrivati alle 4 di notte e abbiamo avuto giusto il tempo di dormire qualche ora per poi venire qui al circolo cercando di prepararci per i nostri match. Viaggiamo da torneo a torneo e spesso si arriva uno o due giorni prima che l’evento inizi. Quindi, è molto difficile come situazione ma ci si deve abituare”.
D: Durante lo swing americano hai avuto un calo, ma sembra che la tua energia sia tornata qui in Asia. Cos’è cambiato?
Alcaraz: “L’allenamento. Ho avuto un buon mese di allenamenti dopo la trasferta negli Stati Uniti. Sicuramente la Coppa Davis e la Laver Cup mi hanno aiutato a far tornare l’energia e a sentirmi nuovamente motivato. Amo giocare competizioni a squadre e grazie a queste ora sono tornato a gioire in campo, stando concentrato su quello che sta per arrivare. Ora mi sento pronto per questo torneo e ho molta voglia di giocare anche quelli nelle prossime settimane”.