L’intervista senza paracadute di Giancarlo Giorgetti a Bloomberg, con l’annuncio urbi et orbi di sacrifici in arrivo per tutti con la prossima manovra di bilancio, manda in confusione il governo. Se Giorgia Meloni, “sorpresa” o “furiosa” a seconda dei retroscena, tace, gli alleati si arrampicano sugli specchi nel tentativo di negare, precisare, aggiustare il tiro. Come, del resto, è stato costretto a fare pure il Tesoro che giovedì sera in una nota ha chiarito come “si chiederà uno sforzo” non agli individui ma “alle imprese più grandi che operano in determinati settori in cui l’utile ha beneficiato in qualche modo di condizioni favorevoli esterne affinché contribuiscano con modalità sulle quali è in corso un confronto”. Chiaro il riferimento alla trattativa con le banche, le cui deduzioni fiscali potrebbero essere ulteriormente rinviate o ridotte. Ma il comunicato non è bastato per chiudere il caso.
Il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani, a margine della assemblea generale di Confindustria Bari Bat, ha scandito: “Nessuna nuova tassa. Noi siamo contrarissimi a imporre nuove tasse e ci sono state alcune cattive interpretazioni e un fraintendimento”, ha sostenuto il ministro degli Esteri, “su alcune parole dette ieri, ma finché saremo noi al governo non ci saranno nuove tasse per gli italiani”. Con lui c’era anche la ministra delle riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati, secondo cui “la caratteristica di questo governo, di cui siamo orgogliosi, è quella che non ha messo le mani nelle tasche degli italiani”. Affermazione smentita dai fatti, visto che anche la precedente manovra conteneva al contrario molti aggravi per i contribuenti.
L’altro vice di Meloni, il leader leghista Matteo Salvini, dal canto suo si era espresso già giovedì sera a Dritto e Rovescio su Rete 4 con un altolà pure sul previsto ritocco alle accise sul diesel: “Non c’è nessun aumento di tasse o di accise, non è questo il governo che aumenterà le tasse”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, nella registrazione della puntata di Dritto e Rovescio su Rete 4, aggiungendo però che siccome “le banche hanno fatto l’anno scorso 40 miliardi di euro di utili, spesso senza faticare più di tanto, penso personalmente che un loro contributo spontaneo all’Italia farebbe tanto bene”. Da notare: Giorgetti ieri ha fatto presente che “le aziende non fanno beneficenza” e “i contributi volontari non esistono“.
Nella contesa si è inserito infine anche il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo. Intervenendo in videocollegamento al Festival nazionale di Economia civile in corso a Firenze ha parlato di tasse per dire che l’obiettivo è ridurle “per venire incontro al ceto medio che oggi si sta sempre più impoverendo”. Come fare? “È un tema che eventualmente, con il consenso di tutta la maggioranza e trovando le adeguate risorse, potremmo trattare nella prossima legge di bilancio”. Ma le risorse da qualche parte devono arrivare.
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