Lo studio, la musica e tanti sogni nel cassetto. Giulia aveva 20 anni e una montagna di progetti da realizzare, a impedirglielo è stata la grave malattia che l’ha colpita due anni fa e che martedì 1 ottobre ha fermato per sempre il suo cuore all’ospedale San Matteo di Milano.
È morta dopo aver affrontato tante sofferenze, sempre con grande coraggio e dignità. Una ragazza seria, diligente, studiosa, piena di interessi. All’anagrafe si chiamava Xhulia Gjergji, ma per tutti era semplicemente “Giulia”.
Nata a San Daniele, ha frequentato le scuole elementari a Ciconicco, le medie a Fagagna e poi a Udine il liceo classico Stellini.
Studentessa modello, ha deciso di iscriversi al primo anno di Filosofia presso l’Università di Bologna. Ed è in quel periodo che ha iniziato ad avvertire strani dolori.
Gli esami e gli approfondimenti clinici hanno ben presto evidenziato una malattia che, anche se presa con un po’ di ritardo, sembrava guaribile. Purtroppo, però, era solo l’inizio di un triste calvario tra vari ospedali del nord Italia, dove nessun medico sembrava in grado di fornire speranze. «La mia Giulia è sempre stata diligente, studiosa, seria, riservata e tanto responsabile, anche troppo severa con se stessa – racconta la mamma Suzana –. Amava ascoltare la musica, la sua vita erano i libri, leggeva di tutto, li baciava per testimoniare l’arricchimento culturale che le trasmettevano. E poi scriveva poesie. Mi ha lasciato un testo per farci sapere quello che dovevo fare dopo la sua morte».
Conosceva il suo stato di salute ed era solita ripetere alla madre: «Quando non ci sarò più i libri non li devi buttare, li devi conservare».
Pur essendo malata, Giulia ha sostenuto tutti gli esami, l’ultimo era fissato per il 25 settembre e ha preso 30 e lode. «Non ho paura della morte – diceva alla madre – sei tu che hai paura mamma».
«Mia figlia è stata speciale, non riesco ancora a credere che non ci sia più. Mi mancherà, tanto, tantissimo» ripete Suzana. La famiglia di Giulia di origine albanese era una famiglia serena e felice, papà Marino una trentina d’anni fa è partito da Durazzo su un barcone in cerca di fortuna, ricco solamente della sua giovinezza forte e volonterosa, in tasca niente, con la speranza nel cuore di ritrovare la sua Suzana che era già in Italia.
Divisi dagli eventi, si sono ritrovati e, superando tante difficoltà economiche, si sono sposati per poi trasferirsi a Villalta di Fagagna, dove si sono perfettamente integrati e hanno preso residenza, sistemando una bella casetta nel centro del paese e mettendo al mondo tre splendide figlie, Giulia, Alesia e Greta. Quando tutto sembrava andare per il verso giusto e la vita finalmente incominciava a sorridere per davvero, ecco arrivare come un fulmine a ciel sereno, la drammatica notizia della malattia di Giulia.
Chiusi in un composto e dignitoso silenzio Suzana e Marino senza demordere, tra enormi fatiche, lunghe degenze negli ospedali, hanno percorso tutta la strada in salita, fino al tragico epilogo. Il sindaco Daniele Chiarvesio scosso dalla notizia: «Ho appreso subito la tremenda notizia dal consigliere comunale di Villalta Carlo Quagliaro ed esprimo una sentita vicinanza dell’intera comunità di Fagagna e in particolare di Villalta ai genitori e alle sorelle di Giulia per la sua prematura scomparsa, troppo presto è volata via, nonostante tutte le energie profuse dai genitori per poterla guarire».
«A volte la vita risulta tristemente ingiusta» è la frase sulla bocca di tutti a Villalta in questi giorni di dolore dove tutti i concittadini si stringono alla famiglia.
L’ultimo saluto a Giulia venerdì 4 ottobre alle 15.30 presso la chiesa parrocchiale di Villalta. —
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