Anche la manifestazione del 5 ottobre, indetta dalla galassia pro Pal di giovani palestinesi e centri sociali, diventa l’ennesima occasione in cui la sinistra mostra tutta la sua ipocrisia. In questi giorni in cui si discute e si è discusso del divieto arrivato dal Viminale, infatti, da quelle parti è stato tutta una rincorsa a dire che si tratta di una scelta sbagliata, perché le manifestazioni non vanno mai vietate e che loro sono in prima fila per difendere il diritto a svolgerle anche di fronte a contenuti non condivisibili. Una posizione che ha fatto perfino trovare d’accordo Nicola Fratoianni e Matteo Renzi, entrambi dimentichi di quando, non molto tempo fa, dimostravano di non pensarla esattamente così.
“Quanto alle manifestazioni anti Israele del 5 ottobre: sapete che io la penso in modo radicalmente opposto rispetto ai partecipanti. Dire che il 7 ottobre è stato l’inizio di una rivoluzione (e non un massacro!) è scandaloso. Ma vietare le manifestazioni è una scelta sbagliata”, ha scritto il leader Iv nella sua eNews. “Anche le idee peggiori hanno diritto di cittadinanza: anzi, l’opinione pubblica si fa un’idea ben precisa e magari le respinge. Abbiamo gli anticorpi necessari, come società e come Paese, a rifiutare l’estremismo”, ha aggiunto. Potrebbe essere una posizione di buon senso, anche condivisibile magari, ma fa sorgere una domanda: è lo stesso Matteo Renzi che tre anni fa stava nel governo che vietava le manifestazioni contro il Green Pass? “Da domani 10 novembre saranno vietati i cortei, e questo vale per tutte le manifestazioni non solo per quelle no vax”, fu l’annuncio di Carlo Sibilia, sottosegretario all’Interno nel governo Draghi, sostenuto con entusiasmo da Renzi.
Quanto a Fratoianni, rispondendo a un pro Pal che gli chiedeva di partecipare al corto, ha spiegato che “non condivido la piattaforma e quindi non ci sarò ma sono sempre in favore del diritto a manifestare”. Anche in questo caso è legittimo chiedersi se sia la stessa persona sempre pronta a chiedere il divieto di manifestazioni di soggetti politici che non gli sono graditi, a partire per esempio da CasaPound. “Presenteremo nelle prossime ore un’interrogazione parlamentare al governo in cui chiederemo che questa adunata non si svolga”, disse per esempio qualche tempo fa in occasione di una manifestazione del movimento. Insomma, come sempre, certi diritti a sinistra sono intoccabili solo quando piace a loro.
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